Landini ai lavoratori: non arrendetevi, la lotta paga

Nell’anniversario della tragedia della ThyssenKrupp di Torino, l’Associazione Santa Barbara nel Mondo – in collaborazione con l’Ufficio Diocesano Problemi Sociali e Lavoro – è tornata a mettere in relazione il tema del martirio della patrona della città e diocesi di Rieti con quello dei morti del lavoro.

Fare memoria della vicenda dei sette operai dell’acciaieria, morti nella notte fra il 5 e il 6 dicembre 2007 nel rogo divampato nella fabbrica, è infatti un modo per riportare sotto i riflettori la necessità della più completa sicurezza negli ambienti della produzione.

Ed insieme è stato il modo per tornare a parlare di lavoro a tutto tondo. Per l’occasione è stato infatti invitato in città Maurizio Landini, segretario generale della Fiom Cgil. È a lui, infatti che l”Associazione Santa Barbara nel Mondo ha voluto assegnare uno speciale premio per l’impegno nella solidarietà a favore dei lavoratori.

E il sindacalista non ha mancato di fare il punto sulla condizione del lavoro nel nostro Paese, sulle vittorie in fabbrica, ma anche sulle sconfitte dal punto di vista normativo. Indicando la necessità di un nuovo quadro di regole non fine a se stesso, ma organico ad una diversa idea di società, in cui il profitto torni ad essere strumento e non fine, in cui l’impresa non sia semplice agente economico, sostanzialmente slegato dal contesto, ma un soggetto carico di responsabilità sociale.

Ai lavoratori di Rieti, Landini ha ricordato la vertenza nelle acciaierie della vicina Terni, sottolineando come l’unità dei lavoratori sia un fattore necessario all’ottenimento di accordi onorevoli, ed esortando a non gettare la spugna, a non perdere la speranza, a non darsi per vinti.

Allo stesso tempo è arrivato – anche da don Valerio Shango, direttore dell’Ufficio Diocesano Problemi Sociali e Lavoro, cui era affidato il coordinamento dell’incontro – l’invito ai rappresentanti istituzionali di una maggiore convinzione nella difesa del settore produttivo locale.

Alla consegna del premio, Landini è parso sinceramente commosso, e forse ha retto all’emozione ricordando a se stesso e alla sala che ogni riconoscimento al proprio lavoro non deriva solo dal proprio impegno, ma anche dalla coerenza dell’organizzazione che si ha alle spalle, e dalla forza dei suoi iscritti.

Foto Massimo Renzi.