Arma Carabinieri

L’Alfa Romeo Giulia Radiomobile 2.0 in forza al Comando di Rieti

Il mezzo fa parte di una flotta di 1.770 esemplari che verranno utilizzati dall’Arma dei Carabinieri per il controllo del territorio

L’Alfa Romeo Giulia Radiomobile 2.0, ossia la versione personalizzata della berlina per l’utilizzo da parte delle forze dell’ordine italiane, è entrata a far parte della “scuderia” dei veicoli a disposizione della Sezione Radiomobile della Compagnia di Rieti. Il mezzo fa parte di una flotta di 1.770 esemplari che verranno utilizzati dall’Arma dei Carabinieri per il controllo del territorio.

La prima auto della serie era stata consegnata, nei mesi scorsi, in una cerimonia tenutasi a Torino, alla presenza del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Gen. C.A. Teo LUZI e John ELKANN, presidente del gruppo Stellantis.

L’Alfa Romeo Giulia Radiomobile 2.0 è equipaggiata con un potente motore 2.0 turbo benzina da 200 CV, con cambio automatico a 8 rapporti, ed è in livrea blu istituzionale. Il particolare allestimento della vettura, sviluppato secondo le specifiche richieste dell’Arma, prevede due lampeggianti con luci laterali e faro orientabile, parabrezza blindato, cristalli laterali e lunotto antisfondamento, porte anteriori blindate, cellula unipersonale per il trasporto del detenuto, che permette la presenza a bordo di un terzo militare, radio in posizione centrale per l’utile impiego da parte di entrambi i componenti dell’equipaggio e sistema di amplificazione e diffusione esterno alla vettura.

Il legame tra Alfa Romeo e Arma dei Carabinieri è storico, risale agli anni ’50, quando nacque il termine “Gazzella”, che, nel linguaggio dell’Arma e ormai anche nell’immaginario collettivo, simboleggia il concetto stesso di pronto intervento.

Gazzella iconica fu la Giulia degli Anni ‘60, seguita poi dalle varie Alfetta, 90, 75, 155, 156 e 159, arrivando fino alla potente Giulia Quadrifoglio con motore da 510 CV, che, nel 2019, ha già calcato le strade del capoluogo reatino in occasione della manifestazione “Rieti Città della Giustizia”, nel corso della quale fu ammirata da tanti alunni delle scuole reatine.