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L’abbraccio dell’Alcli per il vescovo Domenico

Ieri pomeriggio nel cortile della Casa d’Accoglienza dell'Alci si è tenuta una piccola festa per salutare il vescovo Domenico, prima del suo trasferimento a Verona

Saluti e ringraziamenti al vescovo Domenico, da parte della grande famiglia dell’Alcli. Nel pomeriggio di ieri si sono sprecate le lacrime ma anche i sorrisi, nel cortile della Casa d’Accoglienza di via del Terminillo. I volontari hanno salutato monsignor Pompili prima della sua partenza per Verona, con gratitudine per il sostegno ricevuto in questi anni.
«Grazie per tutte le volte che abbiamo camminato insieme – ha detto la presidente Santina Proietti – ci tornamo in mente momenti belli e anche quelli tristi, affrontati insieme. Piccole e grandi cose sempre condivise, una forza la sua che è stata una vera medicina per tutti noi».
«L’Alcli mi ha colpito fin dall’inizio per la completezza e la solidarietà che si esprimevano attraverso il volontario puro, perché voi siete volontari in senso stretto», ha detto monsignor Pompili. «Sono rimasto sempre sempre ammrato da questa vostra missione, e ricordo i tanti momenti passati insieme, come la lavanda dei piedi del Giovedì Santo, un momento molto intenso vissuto proprio qui. Ma ci sono state tante occasioni pubbliche che sono diventate momenti di condivisione, come ad esempio la questione del “dopo di noi” ovvero le problematiche delle famiglie con ragazzi diversamente abili. Spero che tutto questo porti frutto. L’Alcli ha l’approvazione di tutta la città, siete una prova tangibile di una esperienza ormai radicata a Rieti, e in questi sette anni siete cresciuti tanto. Anch’io porto con me rammarico e gioia per questa partenza, ma non bisogna lasciarsi intimidire dalle nuove esperienze, troveremo forme diverse per alimentare la nostra amicizia, certamente non destinata ad estinguersi».
Contrastanti i sentimenti di tristezza e gioia per il trasferimento di monsignor Pompili a Verona: «Quando va via una persona a cui si è voluto bene è sempre difficile – dice un volontario – ma è stata una persona di sintesi per tante situazioni, lo sappiamo bene e dobbiamo farne tesoro».
In conclusione di pomeriggio, selfie e foto di gruppo con tanto di striscione, e qualche lacrima prontamente asciugata. A monsignor Pompili è stata regalata una pergamena celebrativa come quella che nei romanzi fantasy si trovano negli antichi forzieri carichi di gioielli: «Perché chi trova un amico vero e fedele, trova davvero un tesoro».