La ViceSindaco Pariboni su Micron: «sfida di cambiamento per la sopravvivenza»

Emanuela Pariboni

Nella mattinata di oggi l’Assessore alle attività produttive e lavoro ha partecipato, all’incontro organizzato da Micron Tecnology Italia presso il sito di Avezzano in cui è stato presentato alle istituzioni e agli stakeholders del territorio il business plan dello stabilimento e il nuovo assetto societario della compagnia conseguente alla vendita del sito abruzzese abruzzese, che – ricordiamo occupa 1.624 addetti, di cui 200 reatini – a Lfoundry, azienda tedesca di settore attiva anche in Francia.

Come emerso nelle ultime settimane si tratta di un accordo vincolante per l’acquisizione di sito e relativi asset sulla cui base Micron, tra le altre cose, assegnerà a LFoundry un contratto di fornitura della durata di quattro anni attualmente in essere con Aptina per la produzione di sensori per immagine a 200 millimetri nello stabilimento abruzzese.

Il sito abruzzese sarà rilevato dai tedeschi in partnership con una cordata composta dal management italiano di Micron.

Riccardo Martorelli, prossimo COO (Chief Operating Officer) di LFoundry e Sergio Galbiati, prossimo co-CEO (chief executive officer), hanno illustrato il business plan dello stabilimento e il nuovo assetto societario della compagnia dopo la vendita del sito da Micron ad LFoundry.

Durante l’incontro è stata poi confermata la necessità di intervenire sulla riduzione del 30% dell’eccesso strutturale di ore lavorabili. A questo proposito Riccardo Martorelli ha spiegato che l’indicazione chiara venuta dal Governo è quella di salvaguardare l’alto livello di professionalità tra i lavoratori attraverso il ricorso ad ammortizzatori sociali conservativi da attuarsi con modalità funzionali alla rigorosa realizzazione del piano industriale.

«È un progetto impegnativo e sfidante – ha dichiarato l’Assessore – l’obiettivo di tutti gli attori economici, sociali e istituzionali interessati deve essere quello ridurre al minimo l’impatto sociale di cambiamenti di questo tipo in aree già pesantemente segnate dalla crisi, chiedendo alle autorità italiane di adoperarsi nel sostenere una politica industriale europea competitiva nel settore, affinché LFoundry possa diventare un’azienda leader in Europa capace di servire mercati e clienti in tutto il mondo. L’augurio, è che il sogno del nascente gruppo italo-franco-tedesco, illustrato da Sergio Galbiati di far decollare la prima foundry d’Europa nel campo dei semiconduttori a 200mm, con punta di diamante il sito di Avezzano, si realizzi e che vengano con tutti i mezzi tutelati i lavoratori e le lavoratrici coinvolti in questa una ulteriore sfida di cambiamento per la sopravvivenza».