Chiesa di Rieti

La speranza che nasce dalla terra è venuta con Gesù

Non è sfuggita ieri sera al vescovo Domenico, la celebrazione della Giornata della Terra: «Dio, risuscitando Gesù che è il primogenito di ogni creatura, porta a compimento la sua creazione: questa speranza che nasce dalla terra e va ben oltre la terra è venuta con Gesù, e diventa cristiano chi vive di essa»

Che cosa c’è dopo la morte? Stiamo indagando la fede di Israele che si apre lentamente alla speranza di non morire. E Gesù? Cosa venne al mondo con lui?

«La prima cosa che colpisce è che il Maestro non rimanda ad un altro mondo», ha detto il vescovo Domenico durante la sua riflessione del dopo rosario di ieri sera.

«Annuncia il “Regno dei cieli” che comincia già ora, anche se non è ancora compiuto. Forse il riferimento ai ‘cieli’ – che era un modo per non nominare esplicitamente Dio – può avere ingenerato l’equivoco di una dimensione contrapposta alla terra. In realtà, Gesù non dice mai: Vi annuncio la resurrezione futura. La vita in questa valle di lacrime terrena è soltanto un preludio, una prova, un tempo di selezione per la vita eterna dopo la morte. Afferma, invece, servendosi soprattutto delle parabole, che il Regno di Dio è la venuta definitiva di Dio, che si rende presente in questo mondo per salvarlo. Questa è la buona notizia, cioè il Vangelo».

«Gesù compie pure miracoli, a riprova del fatto che la Signoria di Dio si manifesta non solo nei cuori e nei pensieri, ma anche attraverso opere potenti. Però il Maestro resta segnato da una radicale impotenza. Di fronte, ad esempio, alle molteplici calunnie diffuse contro di lui dai suoi avversari, di fronte ai suoi discepoli, quando non lo comprendono e se ne vanno, infine, di fronte alla sua condanna a morte e durante la sua esecuzione. Gesù non scende dalla croce, pur conservando la sua libertà e la sua fiducia in Dio, senza riserve. Come nel grido dalla croce Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato, che non è disperazione, ma affidamento».

«Da un punto di vista umano la morte miserevole di Gesù avrebbe dovuto essere l’ultima parola sulla sua causa», ha concluso monsignor Pompili. «Invece i discepoli – come attestano i racconti pasquali – hanno sperimentato Gesù come risorto dai morti. E così è avviata “una creazione nuova”, “continua”, che porta a compimento il disegno di Dio che ha sempre a cuore questo mondo e questa terra. Oggi è l’Earth day, il Giorno della Terra: per noi cristiani la resurrezione dei morti è la realizzazione di ciò per cui la creazione è stata fin dal principio. Dio, risuscitando Gesù che è il primogenito di ogni creatura, porta a compimento la sua creazione».

«Questa speranza che nasce dalla terra e va ben oltre la terra è venuta con Gesù. E diventa cristiano chi vive di essa».