La Schola in Cattedrale, una ricchezza della diocesi

Impegnatissimo, nella cerimonia di apertura del Giubileo nella Chiesa reatina, il coro diocesano chiamato ad animare la lunga e solenne celebrazione. Sulla scia dell’esperienza avviata il 5 settembre per l’ordinazione e inizio del ministero episcopale di monsignor Pompili, e proseguita in seguito per altre occasioni (dall’Anniversario della Dedicazione della Cattedrale ai vespri di Santa Barbara), la compagine corale, formata dalla base dell’Aurora Salutis allargatasi a vari “innesti” presi qua e là per le parrocchie, si è prodigata con sacrificio nelle lunghe prove per preparare al meglio la giornata che segnava l’avvio dell’Anno Santo in diocesi.

A dirigerlo, sempre la brava Barbara Fornara, con l’ausilio di don Roberto D’Ammando e di altri collaboratori per la gestione dell’impegnativo lavoro cui il vescovo ha dimostrato di tenere tanto. A partire dall’Inno del Giubileo della misericordia, eseguito all’inizio del “rito stazionale” in S. Agostino (e replicato poi come canto finale al termine della celebrazione in Duomo), i cantori – accompagnati all’organo dal giovane Lorenzo Serva, della parrocchia di Quattrostrade, con l’aggiunta, in alcune parti, del suono della tromba di Matteo Gentile – hanno curato l’animazione canora della ricca liturgia, alternando i classici della tradizione gregoriana (dall’antifona Asperges me per il rito di aspersione alla bella versione polifonica dell’Ubi caritas offertoriale, collaudato sin dal 5 settembre) e le parti proprie della Missa de Angelis in alternanza con l’assemblea con i canti nuovi appositamente imparati (un paio di brani della raccolta scritta da Marco Frisina proprio per l’anno giubilare, e poi il bel canone di Taizè Misericordias Domini, con le voci dei cantori in “contrappunto” ai dolci vocalizzi di suor Giuditta).