La “nonna pellegrina” da Milano a Lujan. L’Argentina tifa Emma

Il suo pellegrinaggio, iniziato lo scorso 27 dicembre nella provincia di Tucumán, ha commosso gli argentini e l’ha fatta diventare un’icona di forza morale oltre che fisica, soprattutto dopo la caduta e le ferite sofferte a pochi chilometri dal “traguardo”, a causa di una disidratazione per cui era stata ricoverata in ospedale.

A 91 anni suonati, Emma Moroncini – la “nonna pellegrina” partita da Milano -, dopo avere camminato 1200 chilometri su territorio argentino, è giunta a piedi al santuario della Madonna di Lujan. È riuscita così nella sua impresa fare un pellegrinaggio nella terra di Papa Francesco per la pace nel mondo e per i giovani.

Una piccola grande notizia.
Il suo pellegrinaggio, iniziato lo scorso 27 dicembre nella provincia di Tucumán, ha commosso l’intera Argentina e l’ha fatta diventare un’icona di forza morale oltre che fisica, soprattutto dopo la caduta e le ferite sofferte a pochi chilometri dalla città di Lujan, a causa di una disidratazione per cui era stata ricoverata in ospedale. I media locali – anche se impegnati sul “caso Nisman”, le denunce contro la presidente Kirschner e le elezioni che si terranno quest’anno a livello nazionale, provinciale e comunale – hanno dedicato spazio a questa “piccola grande notizia”: la fede e il coraggio di Emma sono andati dritti al cuore di una società abbastanza disincantata. La sua iniziativa è stata rilanciata anche grazie alle reti sociali ed ha raccolto solo ammiratori che hanno accompagnato questa nonna di appena un metro e mezzo di altezza attraverso il suo lungo cammino per i campi argentini. La gente, ritenuta da Emma fonte – insieme a nostro Signore – della sua forza, ha festeggiato il suo compleanno lo scorso 8 gennaio e le ha fatto conoscere i posti italiani dell’interno del Paese. In località Cañada de Gomes (provincia di Santa Fe), ad esempio, l’hanno invitata perfino al Teatro Verdi.

Un esempio per tutti. Emma, spingendo il carrello con il proprio bagaglio e indossando il suo gilet arancione con l’immagine di Papa Francesco e della Madonna di Luján, è stata di esempio per tutti: pur affrontando una sfida (lei stessa ha parlato sempre di un sacrificio), non si è mai mostrata spaventata o turbata. Ha ammesso che fare un pellegrinaggio in Argentina è molto diverso dal farlo altrove “perché c’è molta campagna e non esistono lungo il cammino luoghi dove ripararsi”. Ha confessato anche che prima faceva 50 chilometri al giorno e che adesso ne riesce a percorrere solo 25, ma non ha mai alzato le braccia in segno di resa. Il prossimo 22 aprile, secondo quanto annunciato dai media, Emma Moroncini sarà ricevuta da Papa Francesco, ormai a conoscenza del motivo per cui questa pellegrina, a 91 anni, ha voluto venire in terra argentina, nonostante la sua convinzione che “le origini di Jorge Bergoglio siano ben italiane”, come ha detto ai giornalisti.