La neve vista dall’autobus

Abbiamo incontrato Roberto De Angelis, rappresentante sindacale aziendale CISL in ASM Rieti e conducente di linea degli autobus del servizio urbano, per guardare dal suo particolare osservatorio le criticità prodotte dal maltempo.

Roberto, come è stato il trasporto urbano in questi giorni di maltempo?

Abbiamo garantito il servizio essenziale del trasporto urbano. Ovviamente è stata data la priorità al collegamento con l’ospedale provinciale, seguendo un tragitto diretto che evitasse di passare all’interno dei quartieri periferici, bloccati dalla neve e forse resi praticabili con troppo ritardo. Va detto che al momento (lunedì 6 febbraio, ndr) diverse direttrici principali ancora non sono facilmente percorribili e molte fermate periferiche sono semplicemente irraggiungibili. Noi cerchiamo di fare del nostro meglio.

C’è un stato un problema di organizzazione?

Non lo so e non spetta certo a me cercare le responsabilità. Non so bene a chi tocchi il compito di tenere le strade pulite dalla neve. Io parlo dal punto di vista del buon senso. Sabato mattina, ad esempio, date le condizioni, mi sono alzato alle 5 e 30 per arrivare sul posto di lavoro in tempo e garantire il servizio ai cittadini. Mi sono sentito solo. Per strada non c’erano spargisale, ne uomini e mezzi a rimuovere la neve. Ero convinto che gli addetti a certi lavori si adoperassero per tempo al fine di garantire giornate produttive a tutti, tanto più che non nevicava dalle 3 di notte. Forse sono ingenuo, o forse qualcosa è cambiato nel nostro modo di stare al mondo. Ci sarebbe da capire che cosa. Quel che è certo è che siamo a tre giorni dalla nevicata e ancora non si riesce a ritrovare il passo della normalità.

Quindi in quali condizioni hai guidato la “Sama”?

Scontata l’istallazione delle catene e una guida prudente, abbiamo trovato grandi difficoltà. Abbiamo visto tanti pedoni mettersi in pericolo preferendo la carreggiata ai marciapiedi perché questi erano ingombri e ghiacciati. La strada disponibile al transito era ulteriormente ridotta dai cumuli di neve e dalle automobili abbandonate alla meglio da chi si è arreso all’impossibilità di proseguire. Il tutto in un paesaggio di irreale abbandono, e certamente cordoli e paletti non ci aiutano.

Eppure la neve non ha colto di sorpresa nessuno…

Direi proprio di no! Le scuole erano state chiuse per tempo e, per quanto ne so, i cittadini erano stati avvisati di essere prudenti, di uscire di casa solo se strettamente necessario, di fare attenzione ai rami degli alberi troppo carichi di neve, di usare l’automobile solo se adeguatamente attrezzata. Liberate le strade da traffico e persone, ci si sarebbe aspettato che gli addetti prendessero qualche contromisura. Prestando servizio, invece, per lo più ho constatato la presenza di un’inutile vigilanza, senza una vera attività operativa. Ho visto spazzaneve fermi e coperti di neve, e tante persone indossare panni ad alta visibilità per poi girare in macchina o stare in strada con le mani in mano. La cosa mi ha dato sgomento e qualche domanda sul nostro modo di essere comunità è il caso che cominciamo a porcela tutti.