La «Moderna»: resistenza in libreria nell’età della tecnica

L’eventualità di una possibile apertura di un sito Amazon nel Polo della Logistica di Passo Corese, negli scorsi giorni ha sollevato qualche speranza e minime riflessioni.

Dal punto di vista generale, non importa dove risieda una società globale del tipo del colosso americano. La sua azione sui mercati e le relative ripercussioni nel quotidiano di ognuno si fanno sentire comunque.

Ma siccome il tema è diventato locale e il business originario di Amazon è stato il libro, ci è sembrato utile provare a capire come reagisce una libreria indipendente allo strapotere del combinato disposto di grande distribuzione e tecnologie informatiche.

A spiegarlo è Andrea Petrini, titolare della “Libreria Moderna” di via Garibaldi. «Il problema non è nuovo e non è legato solo ad Amazon – spiega – riguarda le librerie indipendenti già da quando hanno cominciato ad esistere quei megastore in cui c’è tutto e di più, ma manca il libraio. Per difendersi ci vogliono la differenziazione, la qualità, la competenza e le iniziative che possono attirare e fidelizzare un certo tipo di pubblico. La libreria indipendente non lavora sui numeri, sui volumi, ma sulla qualità del libro, sul consiglio di un autore, sull’invito a percorsi letterari che persone in avvicinamento alla lettura, o che da sempre sono lettori, possono fare».

In qualche modo la difesa da un concorrente dalla grande “forza tecnica” sembra puntare tutto sul fattore umano…

Sì, anche perché la classica libreria non può certo fare gli sconti che propone un supermercato, né può aspirare ai volumi del commercio elettronico. Una libreria indipendente non può competere neppure dal punto di vista dell’offerta contro un colosso come Amazon. Né sui tempi di lavoro, perché on-line puoi comprare un libro pure alle 3 di notte. Il valore aggiunto della libreria è in un altro tipo di scelta. È nell’idea di guardare alla libreria anche come luogo di incontro, di approfondimento, di arricchimento. Un approccio che integra l’aspetto commerciale con il bisogno della condivisione, della dimensione culturale vissuta insieme ad altre persone.

Da questo punto di vista la forza della libreria sta anche nella capacità di creare occasioni d’incontro, eventi, momenti di aggregazione…

È così, la risposta alla concorrenza di realtà come Amazon può essere legata alla specificità del libraio come professione, ma anche alla visione della libreria come posto in cui accadono delle cose. Possono essere iniziative proposte ai bambini, appuntamenti letterari, esperienze culturali ad ampio raggio. C’è tutto un ventaglio di strategie da inventare, anche perché in Italia contro questi mega colossi non si può fare niente. Non c’è una legge che equilibra la concorrenza. E anche i provvedimenti che avrebbero aiutato le librerie indipendenti permettendo ai lettori di acquistare libri e a scaricarli dalle tasse, fino ad un tetto mi pare di mille euro, sembrano essersi persi chissà dove.