La difficile Chiesa di Papa Ratzinger

Le ultime vicende che hanno per protagonisti uomini del Vaticano, impegnati non si capisce bene a fare cosa, gettano un’altra bella secchiata d’acqua gelata sulle spalle del vecchio Pontefice e confermano, per nostra fortuna, che la Chiesa “casta meretrix”, casta prostituta, è sempre la stessa e che sopravvivrà anche a queste sonore mazzate.

Qualche giornale ha scritto che la Chiesa vacilla, ma chi ha semplicemente letto qualche pagina di storia del cristianesimo ha potuto appurare che ben altre sono state le tempeste e che la barca di Pietro ne è sempre uscita meglio di prima; a questo dato di fatto si possono dare due spiegazioni: o l’alto clero, come si diceva una volta, quello che sta al vertice, è troppo furbo e maneggione, oppure la Chiesa è proprio guidata dallo Spirito. Si dirà che la seconda ipotesi non è razionale e scientifica, né tantomeno storicamente fondata, ma neppure la prima, perché i maneggioni cambiano nei secoli e non possiamo pensare che una pozione o una formula li aiutino ad uscire sempre dai pasticci.

Detto questo – cosa che il Papa sa molto bene – alcune domande sgorgano spontanee dal profondo del cuore.

Come vengono scelti i dipendenti laici del Vaticano? Risposta: a chiamata diretta, giustamente, non si può pretendere un concorso! Ma a chiamata diretta sulla base di precise referenze o a chiamata diretta falsificando qualche cartuccella? Come vengono scelti i prelati e coloro che andranno a ricoprire alti incarichi nei dicasteri vaticani? Vengono privilegiati gli umili e i capaci o solo gli smanettoni affamati di potere?

Le grane che Papa Ratzinger si ritrova a dover gestire non sono poche né facili: la scomparsa di Emanuela Orlandi, mai definitivamente archiviata, con l’antipatica questione della sepoltura a Sant’Apollinare di Renatino Depedis, non direttamente di competenza del Vaticano ma della Chiesa di Roma, il funzionamento dello IOR e la scelta di chi lo deve amministrare, la preparazione di un futuro Conclàve, con la scelta dei porporati e il loro collocamento in posizioni di rilievo circa la gestione degli organi centrali della Chiesa.

Non possiamo dire certo archiviata la spinosa e dolorosissima vicenda dei preti che si sono macchiati di abusi nei confronti dei minorenni, come non si è ancora risolta la faccenda complicata delle antenne di Radio Vaticana che, addirittura secondo un anticlericale come il prof. Umberto Veronesi, non avrebbero incidenza sulle leucemie, soprattutto infantili, che si riscontrano nel raggio di una decina di chilometri, mentre per altri rilevatori sarebbero la causa provata della malattia.

Sembra un mondo dalle mille contraddizioni e c’è chi vede un filo rosso che collega tutte queste brutte storie.

Che cosa anima le “eminenze grigie” – è proprio il caso di dirlo – dello Stato più piccolo del mondo? Soldi, potere, diffuse carenze di Vangelo? Forse nessuna di queste o forse tutte.

Il Papa tedesco ne uscirà benissimo, o perché funzionerà la formula magica e la pozione, o perché lo Spirito Santo soffierà nella direzione giusta come è solito fare!