Centrale del Latte di Rieti

La Clar difende la filiera corta e l’economia locale

Operazione salvataggio della filiera del latte locale: da gennaio ad oggi, aumento del 46% del prezzo del latte pagato agli allevatori conferenti della Centrale del Latte di Rieti

«Siamo davanti ad uno tzunami che rischia di far chiudere molti allevamenti, piccoli caseifici a carattere familiare, aziende piccole e medie, che non reggono la violenta crisi che ha colpito il nostro settore e la maggior parte delle attività produttive del nostro Paese»: con queste parole il presidente della Clar, Marco Lorenzoni ha aperto la conferenza stampa tenuta presso la Centrale del Latte di Rieti.

Dopo aver passato in rassegna le criticità del settore ad iniziare dagli aumenti incontrollati della materia prima, di quelle sussidiarie e dei costi di acqua, luce, e gas, il oresidente Lorenzoni ha analizzato il costante processo di inglobamento delle piccole e medie attività in grandi gruppi industriali interessati maggiormente alla «standardizzazione delle produzioni» e nella «razionalizzazione dei siti produttivi», spingendo sempre più verso prodotti a media e lunga durabilità, anziché verso quelli freschi, onde poter meglio razionalizzare anche i processi distributivi.

«La Clar ha concesso da luglio, un ulteriore aumento del prezzo del latte alla stalla, raggiungendo da gennaio un incremento complessivo del 46%», ha dichiarato Lorenzoni. Un aiuto sostanziale agli allevatori quello offerto della Clar, per garantire la sopravvivenza della filiera locale: «Aumenti, quello della materia prima e quelli relativi a tutti gli altri costi di produzione, che non possono essere ribaltato interamente sul consumatore finale per evitare che questo alimento di primaria necessità, si trasformi in un alimento il cui costo di acquisto lo renda accessibile solo ad una fascia ristretta di consumatori».

«Fondamentale quindi un patto di stabilità tra produttori, Centrale del Latte ed attività commerciali, per scongiurare un aumento incontrollato del prezzo del latte fresco al pubblico, salvaguardare gli allevatori che a Rieti producono un latte fresco di eccellenza e le produzioni locali. Con questo aumento, abbiamo voluto premiare stabilità e fedeltà tra i conferenti diretti e la Clar, tra i soci delle cooperative di appartenenza nonché le cooperative di raccolta e la Clar, nonché quella dei nostri consumatori, assorbendo una parte importante di tali costi che sono destinati ad incidere in maniera rilevante sul nostro bilancio Non si tratta solo di strategie commerciali ma in questo caso, sono vere e proprie azioni sociali, tese a consolidare un rapporto di rispetto e stima pluriennale», ha proseguito il presidente.

«La freschezza, che pare non interessare molto all’Europa – ha affermato Lorenzoni – è invece un nostro fiore all’occhiello, ed è garantita dalla raccolta locale e dal localismo nella capillare rete commerciale: un modello di economia circolare virtuosa che abbiamo sempre applicato, che genera ricchezza nel territorio del quale è parte integrante e reinveste quella così generata, sempre all’interno della medesima area geografica, raggiungendo un effetto moltiplicatore dal quale il territorio ne trae un indubbio vantaggio».

In conclusione, un appello ai consumatori volto a compiere scelte consapevoli ed in tal senso si rivolge agli organi di informazione presenti, affinché si prodighino nel ben veicolare le informazioni inerenti le differenze esistenti tra le varie tipologie di latte, «con la consapevolezza che un latte fresco fa bene alla salute e all’economia locale».