La Chiesa non è una ong, è una storia d’amore

Papa Francesco

Piazza strapiena all’udienza ieri mattina, 24 aprile, di papa Francesco. Un fiume di folla in piazza S.Pietro, 80mila persone in una piazza che ne può contenere 60 mila, assiepati lungo via della Conciliazione chiusa al traffico o nell’attigua p.zza S. Pio XI, i fedeli hanno accolto il Vescovo di Roma che ha fatto un largo giro con la Jeep bianca costeggiando i confini italiani, sotto il colonnato berniano.

Ha baciato molti bambini e non si è sottratto al gioco delle papaline, scambiando il suo zucchetto con quello regalato da un fedele. L’esortazione rivolta alle persone presenti è stata quella di essere vigili «la vita dei cristiani addormentati è una vita triste, non è una vita felice – ha detto il pontefice – il cristiano deve essere felice, non deve addormentarsi». Ha parlato anche ai giovani, esortandoli a pensare ai talenti che Dio ha posto in ognuno e a cercare di capire come poter impiegare quei talenti al servizio degli altri, «non sotterrate i vostri talenti cari giovani, scommettete su ideali grandi, non abbiate paura di sognare cose grandi».

È questo il centro che papa Francesco più volte tocca con le sue parole, il coraggio della cura nell’altro, nella semplicità e nella misericordia che nasce anche imparando dai nostri sbagli. Dio è misericordioso con noi e così a nostra volta dobbiamo esserlo con chi abbiamo accanto. Nell’omelia della messa celebrata questa mattina nella Domus Santa Marta, rivolgendosi ai dipendenti e funzionari della Banca Vaticana, ha ricordato l’importanza dell’essere Chiesa, che è una storia d’amore: «Ci sono quelli dello Ior… scusatemi eh, tutto è necessario, gli uffici sono necessari, ma sono necessari fino a un certo punto. La Chiesa non è una organizzazione burocratica, ne un’impresa soltanto umana – ha ricordato il pontefice – e quando la Chiesa vuol vantarsi della sua quantità e fa delle organizzazioni, fa uffici e diventa un po’ burocratica, allora perde la sua principale sostanza e corre il rischio di trasformarsi in una ong. E la Chiesa non è una ong, è una storia d’amore».

È la storia d’amore che papa Francesco sta cercando con i suoi gesti e le sue parole, di trasmettere a quanti incontra e quanti lo ascoltano, con la speranza davvero, che questo messaggio arrivi nei cuori di tanti, ma soprattutto, in quelli giusti!