Junk Food, Junk Food, Junk Food

Al giorno d’oggi un problema poco affrontato, ma piuttosto importante, è quello del cosiddetto “cibo spazzatura”.

Con la diffusione dei fast food, infatti, l’alimentazione, in particolar modo dei giovani, ha subito un forte mutamento nel corso degli anni.

Fino a venti anni fa era consuetudine consumare prodotti di origine naturale (anche a causa di un diverso stile di vita e a una diversa condizione sociale). Ma oggigiorno gli adolescenti consumano grandi quantità del cosiddetto “cibo spazzatura”. Non sapete cosa intendiamo?

La definizione deriva dal termine inglese junk food. Indica alimenti accomunati da elevato apporto energetico, ricchi di glucidi e grassi, ma dallo scarso valore nutrizionale.

Vale a dire hamburger, hot-dog, patatine fritte, snack, fritti in generale e soft drink. Che questo cibo abbia successo è un fatto. Tutti, almeno una volta nella vita, ne hanno fatto uso. E queste proposte non colpiscono solo per il gusto, ma anche per l’aspetto. Come si può biasimare chi ne va matto?

Peccato che mangiare cibo spazzatura faccia male. Piò o meno tutti conoscono almeno parizialmente i rischi che questi cibi possono provocare sulla salute umana. I danni peggiori sono quelli che portano a livello gastrico e cardiocircolatorio.

Per non parlare dell’incremento dell’obesità, anche infantile. Un problema che in Italia colpisce un bambino su quattro. Ma non accade non solo per la cattiva alimentazione. Va anche considerato che i giovani tendono a muoversi sempre meno e a prediligere uno stile di vita più sedentario.

E i danni del junk food non si fermano alla ciccia. Quello che forse la maggioranza non ha ben presente, sono le conseguenze che questa alimentazione porta a livello cerebrale.

Studi statunitensi dimostrano che una dieta scorretta provoca danni al sistema nervoso. L’aumento di colesterolo e pressione arteriosa va a limitare o interrompere il flusso sanguigno diretto al cervello. Sembra, inoltre, che i cibi spazzatura possano avere un ruolo rilevante nella malattia di Alzheimer.

L’informazione su questo fenomeno è ampia e comprensibile da tutti, ma il problema rimane. E non solo in grandi città, ma anche in luoghi più concentrati come la piccola città di Rieti.

Il consumo è in crescita soprattutto tra i giovani perché i cibi spazzatura sono molto gustosi e alla portata di tutti. Tra gli adolescenti si affermata la teoria che mangiare questi alimenti provochi felicità, che riescano a tirarti su di morale. In realtà è solamente una leggenda metropolitana, come vari studi hanno dimostrato.

Ciò detto, va ricordato che non si possono prendere in considerazione soltanto i giovani: basti considerare, infatti, quante persone, a causa del lavoro, sono costrette a rimanere fuori tutto il giorno e ad accontentarsi di pasti veloci come hamburger, hot dog e snack.

In questa categoria rientrano anche quelle persone che tornando a casa tardi non hanno il tempo necessario per prepararsi un pasto sano e di conseguenza preferiscono fermarsi nei fast food.

Per non parlare di quei pigroni che si attengono al proverbio “l’ozio è padrone di tutti i vizi” o che non avendo la fantasia e la capacità di cucinare acquistano cibi pronti.

A conti fatti il junk food porta assai pochi benefici, mentre i danni alla salute sono certi. Sarò il caso di dar retta ad un proverbio reatino? «Sarà che u cane se magna o turcu ma u sacco nun s’ncolla» (Sarà che il cane si manga il granturco, ma il sacco non se lo porta via) dice la saggezza popolare. E forse è il caso di tenerlo a mente.

Elisa Luciani, Fabio Palmerini e Michela Maddaleni