Jobs Act: la Fim Cisl si mobilita per stabilizzare i precari

Si è riunito il 31 marzo a Roma il Comitato Esecutivo della Fim Cisl nella sede nazionale in C.so Trieste 36 a Roma.  Nella sua relazione introduttiva il Segretario Generale della Fim Cisl Marco Bentivogli nell’analisi di contesto: «si intravedono i primi timidi segnali di ripresa, anche se non si allenta la morsa della crisi sull’industria metalmeccanica che continua a colpire i lavoratori metalmeccanici».

«Nei provvedimenti legislativi sulle tematiche del lavoro – precisa il leader della Fim – ci sono però alcuni aspetti positivi, in particolare, i forti vantaggi contributivi (derivanti alla Legge di Stabilità) orientate all’incremento dei contratti a tempo indeterminato e le modifiche ancora insufficienti, comunque volte a ridurre i contratti che hanno incrementato nel tempo forme di precarizzazione. Interventi che nei primi tre mesi dell’anno stanno determinando, un forte incremento di assunzioni trasformazioni con contratto a tempo indeterminato».

«Per queste ragioni – aggiunge il Segretario Generale – come Fim-Cisl organizzeremo una campagna nazionale che investirà tutti i territori e le aziende metalmeccaniche, coinvolgendo le proprie RSU affinché attraverso la contrattazione aziendale si stabilizzino progressivamente i contratti precari attraverso la trasformazione in contratti a tempo indeterminato a tutele crescenti».

Per Bentivogli però, nella Riforma del Lavoro ci sono tante altre cose che andavano migliorate: «bastava solo ascoltare le organizzazioni sindacali e non pensare all’autosufficienza del Governo e della politica che è stata spesso condizionata dall’ascolto di lobby che hanno peggiorato il profilo del provvedimento. Sottolineando, come i peggioramenti introdotti sulla normativa dei licenziamenti collettivi e quelli disciplinari devono essere ripresi in un’azione contrattuale volta a recuperare gli elementi di tutela individuali».

«Per questo – conclude Bentivogli – ribadiamo tuttavia che per far ripartire realmente il lavoro bisogna sciogliere i nodi di scarsa competitività del nostro sistema Paese, facendo ripartire gli investimenti industriali pertanto, l’intera Fim proseguirà la campagna d’azione: industriarsi per il lavoro in tutte le regioni d’Italia».

Per il leder della Fim, «bisogna dare la sveglia», ovvero «porre al centro dell’attenzione dei Governi centrali e locali la questione industriale, di come far ripartire il Paese perché per noi la priorità è il rilancio del settore e la salvaguardia dell’occupazione».