Sir: dall’Italia, Il Pd sceglie il sistema elettorale tedesco

Legge elettorale: il Partito democratico imbocca la strada del sistema tedesco. Si torna al proporzionale. No di Alfano

“Io non sono un entusiasta di un sistema proporzionale con soglia al 5%, ma la nostra serietà è offrire al Paese un sistema che abbia un consenso più ampio possibile”: il segretario del Partito democratico, Matteo Renzi, si è espresso così ieri davanti alla direzione nazionale Pd che, su sua proposta, ha approvato un possibile accordo entro l’inizio di luglio, con M5S e Forza Italia, per il sistema elettorale tedesco, ossia proporzionale con soglia di sbarramento al 5%. In direzione Pd si sono registrati 33 astenuti, mentre contrarietà al sistema tedesco è stata subito espressa da Angelino Alfano, leader di Alternativa popolare e ministro degli Esteri, principale alleato del Partito democratico nel governo Gentiloni. Secondo Renzi “la soglia al 5% è un elemento inamovibile del sistema tedesco e deve restare un altro elemento chiave”. Inoltre “la scheda deve avere i nomi. Sono due elementi cardine”. Quindi un’osservazione sulla possibile accelerazione del voto politico, che ieri ha fatto precipitare le Borse: “Quando si vota non è un problema che dobbiamo affrontare qui adesso. Noi dobbiamo affrontare un tema diverso, quando si vota la legge elettorale”. Quindi ha ripetuto: “Il punto chiave del sistema tedesco è che noi siano davanti al bivio di una soluzione che porta alla pacificazione istituzionale, con l’80 per cento dei partiti che lo vuole e conduce il Paese a un ordinato svolgimento del passaggio elettorale senza forzature”. Infine: “Sostenere il governo Gentiloni è sostenere noi stessi”.