Inverno a Rieti: il tempo sarà questo

Un autunno anomalo lascia spazio all’inverno.

Con la fine del mese di novembre si archivia l’autunno meteorologico. Tempo di bilanci e tendenze in previsione del trimestre più freddo dell’anno.

Uno sguardo all’autunno appena trascorso.

Stando ai dati e all’esperienza, quello del 2014, a Rieti, sembra essere stato l’autunno più caldo in assoluto. Anche durante i periodi piovosi le temperature si sono mantenute abbondantemente sopra le medie previste per il periodo. E anche grazie a questo elemento, le precipitazioni, in alcune aree più esposte ai venti caldo umidi, sono risultate piuttosto intense.

Assodata la anomalia termica, analizziamo l’andamento meteorologico. Possiamo dividere la stagione in 2 parti. La prima, nei mesi di settembre ed ottobre, ha visto prevalere le alte pressioni ed il bel tempo. Nel mese di novembre, specie durante la seconda decade, si sono avuto passaggi perturbati, che hanno portato precipitazioni. Fortunatamente per il nostro territorio non molto intense, in grado di dare respiro alle falde acquifere, senza però arrecare devastazioni e danni.

Durante le fasi alto pressorie abbiamo assistito a continui richiami di matrice africana, che hanno contribuito a tenere alte le temperature. Solo grazie al minor soleggiamento e a qualche banco di nebbia al mattino, la colonnina di mercurio non ha raggiunto valori ancora più estivi. Se tale configurazione si fosse verificata nei mesi di luglio e agosto avremo avuto tutta un’altra storia per l’estate trascorsa.

Ma tanto è: sole e il caldo hanno spadroneggiato in autunno.

A novembre le perturbazioni, che comunque nel bimestre precedente avevano attraversato le regioni settentrionali, sono riuscite a scendere di latitudine e interessare anche l’Italia centrale portando un giusto apporto pluviometrico.

Ma nell’ultima decade del mese l’alta pressione si è ripresa la scena, riportandoci tempo più stabile, temperature gradevoli, specie di giorno, e soprattutto le nebbie. Fenomeno che con il trascorrere dei giorni è diventato sempre più esteso ed insistente. A fine mese l’atlantico è tornato a farci visita riportando precipitazioni.

Come sarà l’inverno

L’inverno 2014-2015 sembra essere il più atteso di sempre. Almeno rimanendo ai titoli e le notizie on line. Stando ai più, la prossima stagione dovrebbe rappresentare una fase storica, per alcuni addirittura apocalittica!

Noi, più modestamente, ci limitiamo agli indici climatici a disposizione, lasciano intravedere una stagione più fredda, se paragonata a quella dell’anno scorso. Perché quest’anno le aree in cui e arrivata l’aria artica del nord Europa e della Siberia, sono più ampie e più vicine al vecchio continente rispetto allo scorso. Anche perché in queste zone l’innevamento è stato anche molto precoce. Questo per l’appunto potrebbe far deporre per una stagione un po’ più frizzante.

Anche se, tanto per iniziare, anche il mese di dicembre vedrà una anomalia termica positiva, esclusa qualche veloce incursione più fredda.

Gennaio e febbraio potrebbero farci respirare un aria più invernale, con temperature che nei valori minimi torneranno ad essere negative, ma che vedranno tempo prevalentemente asciutto sui nostri versanti.

Le correnti saranno per lo più nord orientali e troveranno la barriera appenninica a fare da scudo. Difficilmente riusciranno ad addentrarsi nel nostro territorio, relegando la maggior parte dei fenomeni sui versanti adriatici. Tutt’al più potranno essere interessate con maggior frequenza le località più prossime ai confini di Marche e Abruzzo. Probabilmente qualche sconfinamento potrà raggiungere anche l’entroterra, ma si tratterà di episodi limitati nel tempo e nell’intensità.

Per intenderci sarà difficile che si verifichino episodi, tipo quello dei primi di febbraio 2012, anche se non è del tutto impossibile. Quelle configurazioni sono piuttosto rare. Tanto che, la statistica le riporta con cadenza quasi trentennale. (es.1929-1956-1985-2012)

Le nostre – lo sottolineiamo – sono linee di tendenza. È quanto dell’inverno può essere predetto, non previsto. Perché le previsioni, quando hanno rigore scientifico, si basano su dati freschi, equazioni matematiche, e non superano le 48 ore. La linea di tendenza è qualcosa che si presume possa accadere nel lungo periodo, basata sui dati a disposizione nel momento dell’esame, che possono essere ribaltati da nuove varianti nel corso del tempo.

Comunque sia, quella che ci apprestiamo a vivere, per gli amanti del freddo e della neve, rappresenta la stagione più attesa. Quella in cui si viaggia con la fantasia , si torna un po’ bambini , e si immagina un paesaggio bianco e pulito. Alle persone che inseguono questo sogno auguriamo un inverno capace di regalare qualche gioia, sperando che non diventi troppo disagevole per tutti gli altri.