Invecchiamento, sfida che va affrontata

Per la Pastorale della salute il fenomeno dell’«ageing society» è al centro della riflessione.

Nella Chiesa del Lazio ci si confronta sull’ageing society. Un’espressione forse ancora poco conosciuta da noi, ma la realtà che descrive è ben nota alle nostre latitudini: la tendenza della società all’invecchiamento demografico. Delle sfide poste da essa alla pastorale della salute si è parlato nel convegno promosso l’altra settimana dalla Consulta regionale del settore. “L’alleanza tra le generazioni per un nuovo umanesimo” il titolo dell’incontro tenutosi al santuario del Divino Amore.

A presiedere i lavori il vescovo delegato del settore nell’episcopato regionale, l’ausiliare di Roma Lorenzo Leuzzi, che ha richiamato l’orizzonte del prossimo Giubileo della misericordia, occasione che «offre alle Chiese locali l’opportunità di rimettere al centro dell’azione pastorale l’assistenza al fratello».

Ampi e articolati gli interventi, a partire dall’interessante relazione di Giovanni Salmeri (Università Tor Vergata) sulla dignità della persona, col mettere in guardia dalla mentalità dello scarto e l’invito a interrogarsi sullo stile di vita frenetico e consumista del nostro presente. In una prima sessione di lavoro si è quindi affrontato il tema de “L’invecchiamento della società: sfide e attese”, affidando l’illustrazione degli aspetti sociali ed educativi a Palma Sgreccia (Camillianum) e Mario Alì (direttore del Miur).

“Per una nuova collaborazione tra Chiesa e istituzioni sanitarie” il tema della seconda sessione che ha visto Walter Ricciardi dell’Università Cattolica del Sacro Cuore (“Quale organizzazione socio–sanitaria?”) e il responsabile della Pastorale sanitaria di Roma e del Lazio don Andrea Manto (“Quale pastorale della salute?”) proporre una strategia che tenga conto di una «speranza da rendere concreta ogni giorno nel nostro agire e nel nostro costruire piccole realtà di presenza».

La tavola rotonda pomeridiana su “I soggetti della pastorale della salute per la promozione dell’anziano”, moderata dal diacono Nazzareno Iacopini (diocesi di Rieti), ha messo a confronto le esperienze sul campo di sacerdoti – il correttore regionale delle Misericordie don Fabrizio Borrello e il cappellano dell’ospedale “Dono Svizzero” don Luigi Ruggiero – e laici quali Laura Lucentini (medico di Mentana), Maria Giuseppina Astorino (presidente regionale Acos), Alessandro Marcoaldi (medico e ministro straordinario della Comunione a Viterbo) e Giuliana Bragazzi (volontaria a Latina).

Al diacono Michele Sardella (segretario della consulta regionale) e a monsignor Leuzzi il compito di presentare le prospettive di impegno, prima delle conclusioni di monsignor Leuzzi che ha sottolineato come la pastorale della salute sia «l’anima progettuale della Chiesa e della società perché si inserisce nel dinamismo stesso della costruzione», perché per entrambe «prescindere dalla questione della salute dell’uomo e del suo potenziale sviluppo nella storia è non solo anti–storico, ma soprattutto anti–realistico».