Incontri, malati e liturgia: i primi passi di don Ferdinando a Regina Pacis

«Aiutatemi ad aiutarvi»: a tre settimane dal suo insediamento, don Ferdinando Tiburzi si è rivolto ai parrocchiani con un breve testo, diffuso durante le celebrazioni domenicali, per fare il punto sul suo nuovo impegno di parroco di Regina Pacis.

Il sacerdote, che sta approfondendo la conoscenza di quanti collaborano al funzionamento della parrocchia e degli operatori pastorali nei tre settori della carità, della liturgia e della catechesi, ha rivolto un ringraziamento particolare ai «ministri dell’Eucaristia», perché svolgono «un “servizio” prezioso, sia nelle celebrazioni, sia nella visita agli ammalati della parrocchia».

A quanti si trovano nella fragilità e nella sofferenza, infatti, il parroco intende rivolgere un’attenzione speciale, dedicando il sabato a questi incontri da fare di casa in casa, «in modo da portare una parola buona, ma soprattutto Lui, Gesù Cristo!». Di conseguenza, proprio ai ministri straordinari della Comunione il sacerdote chiede aiuto per conoscere persone e situazioni.

Una richiesta di collaborazione che don Ferdinando estende anche a un altra esigenza, segnalata «con tanta discrezione e semplicità»: quella di «trovare persone di buona volontà che possano, soprattutto nei giorni feriali, aiutare nell’animazione liturgica».

Una chiamata per accoliti e chierichetti a supportare il celebrante nel servizio all’altare, ma anche per organisti, affinché «possano dare un contributo meraviglioso, accompagnando l’esecuzione dei canti liturgici con l’organo elettronico». Un’opportunità che il sacerdote offre a quanti hanno «dai dieci anni agli ottant’anni», anche con la promessa di provvedere di persona «a dare qualche lezione di musica, favorendo in poco tempo il migliore servizio liturgico».