Rieti

In un video il ricordo della scuola infermieristica “Vannini”, un pezzo di storia della città

All’evento organizzato all’Auditorium Varrone dall’Ordine delle Professioni infermieristiche di Rieti in occasione dell’anno dell’infermiere, non mancherà il ricordo della scuola “Vannini” di via San Rufo, una tra le prime in Italia

Era il 12 maggio del 1820 quando nasceva a Firenze Florence Nightigale, la “signora con la lanterna”, come veniva chiamata l’infermiera britannica ritenuta fondatrice dell’assistenza infermieristica moderna. E nell’anno a lei dedicato ed alla categoria che questa donna straordinaria rappresenta, Rieti fa sentire la sua voce con l’evento che si terrà venerdì prossimo.

Un’iniziativa a tutto tondo, quella voluta ed organizzata da Maria Grazia Boscardini, consigliere dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Rieti. Innanzitutto l’evento formativo su “Il consenso informato e il nuovo regolamento privacy europeo per il settore sanitario”, che consentirà agli iscritti, oltre ad ottenere i necessari crediti formati ECM, di approfondire la delicata tematica della privacy come innovata dal GDPR del 2016 grazie all’apporto di una specialista come l’avvocato Marina Vaccaro.

Verrà poi proiettato un video molto significativo sulla presenza nella realtà locale della scuola infermieristica “Vannini”, per oltre trent’anni sede formativa cruciale di tantissimi professionisti del settore. Una tra le prime scuole per infermiere in Italia, il “Vannini”, voluta con determinazione da suor Carla – figura storica dell’infermieristica reatina – e sostenuta poi negli anni successivi da suor Afra e da tutte quelle persone, laiche o religiose che fossero, che hanno contribuito a tale fondamentale istituzione.

«Nelle testimonianze – sottolinea la Boscardini – si scoprono momenti di vita tra i banchi di scuola, aneddoti legati ad esperienze lavorative con i propri pazienti, gli stati d’animo che sperimenta un infermiere al contatto costante con la sofferenza. Il distacco determinato dal pensionamento che spesso lascia un gran vuoto nell’anima. Essere infermiere – ribadisce con passione – non è solo un lavoro ma è un modo di vivere e concepire la vita».

Non missionari, né eroi: ci tiene a sottolinearlo l’organizzatrice dell’evento: «È ora che le istituzioni diano il giusto valore a ciò che facciamo, riconoscendo l’alta professionalità con cui ognuno di noi opera». L’infermiere è figura sempre presente ovunque vi siano soggetti fragili da sostenere e assistere.

«Che vi sia una guerra in corso o una pandemia, o ancora calamità o, semplicemente, la quotidianità di un ospedale, noi, troppo a lungo bistrattati, siamo sempre in campo pronti a “lottare “ anche contro nemici invisibili. In fondo siamo solo persone che amano il proprio lavoro – sottolinea Boscardini – e ci credono, perché essere infermiere non è solo acquisire competenze tecniche, ma vivere ogni giorno la propria umanità che si esprime in ogni suo gesto, parola o pensiero rivolto al malato che assiste. Sono carezze fatte anche solo con uno sguardo».

Una lotta, quella portata avanti da questi “specialisti del soffrire” – primo insostituibile baluardo contro la malattia – che non appare indolore per i suoi “combattenti”.

Tanti, purtroppo – forse troppi – quelli lasciati sino ad ora “sul campo” dalla dura battaglia contro il Covid 19.

«Per questo anche noi, nel nostro evento, abbiamo sposato l’iniziativa della F.N.O.P.I., la nostra federazione nazionale che, lanciando l’hashtag #noicongliinfermieri ha istituito un fondo di solidarietà a sostegno dei colleghi colpiti dal virus e delle famiglie i cui parenti sono morti per combatterlo. Una raccolta cruciale soprattutto per i liberi professionisti del nostro settore che a causa del covid sono rimasti sprovvisti di reddito e spesso di ogni forma assistenziale».

Non mancherà, infine, un momento di svago grazie a Musi’ trio di Maria Rosaria De Rossi (Voce), Sandro Sacco (Flauto traverso) e Paolo Paniconi (Pianoforte) che proporrà un ricco programma con musiche del repertorio classico e romantico. Ad accompagnare il concerto dell’Ensemble ci sarà la coreografa e danzatrice freelance Federica Boncompagni, che eseguirà alcune performance.

«La presenza di musica, danza e parole – conclude Boscardini – è un modo per far capire che il cammino iniziato già da molti anni non è concluso ma continua a procedere con tutta la sua forza e determinazione in ogni parte del pianeta».