In risposta all’Assessore Antonio Boncompagni

Egregio e stimato Assessore, ho letto l’intervista che ha rilasciato alla nostra Paola Corradini per «Frontiera» e, pur condividendo gran parte del contenuto, non posso non soffermarmi su un’affermazione in particolare, che già Lei stesso ha avuto modo di fare in precedenti interviste.

Si tratta dell’assunto secondo cui l’Assessore ha un ruolo politico e non tecnico e quindi, di fatto, non può nulla contro Dirigenti e Presidente dell’Azienda Servizi Municipali (ASM). Purtroppo questa affermazione non può essere accettata e accolta e, soprattutto, non corrisponde alla realtà delle norme e della correttezza dell’amministrazione della cosa pubblica.

Il Consiglio comunale, esso sì, ha il ruolo di indirizzo politico, ma la Giunta, formata da Sindaco e Assessori ha un ruolo esecutivo, di amministrazione diretta. Con le sue delibere vincola i Dirigenti ad adempiere e, qualora essi non adempiano, ha anche il potere di rimuoverli o trasferirli ad altro incarico, come, peraltro, sembra che sia accaduto nel recente passato.

Che un Assessore non riesca ad avere dei dati da due anni dal Presidente dell’ASM che è stato messo lì dalla stessa amministrazione sembra una cosa incredibile, a cui nessuno deve rassegnarsi. L’Assessore non può limitarsi a fare un esposto. Un esposto a chi?

Se il Comune ha più del 60% delle quote dell’ASM e nomina il Presidente, ha tutta l’autorità per chiedere ed ottenere dati a cui comunque ha diritto, a prescindere dalle quote di partecipazione.

Se l’ASM usa diserbanti per mantenere pulito, la Giunta può senz’altro ingiungere di non farne uso, anche per la sola remota possibilità che siano dannosi.

Se la realtà fosse quella da Lei descritta ci troveremmo di fronte ad un’amministrazione comunale prigioniera di Dirigenti e Presidenti di Enti facenti capo al Comune, e questo non potrebbero e non dovrebbero accettarlo, primi fra tutti, i cittadini di Rieti.

Troppe volte è accaduto che esponenti di spicco dell’amministrazione comunale si sono detti all’oscuro di fatti rilevanti o impotenti a cambiare il corso delle cose che invece è in loro potere e dovere fare.

Mi spiace dover constatare ancora una volta che forse i medici nella Giunta Emili sono troppi: a ciascuno il suo lavoro! Nelle Giunte ci vogliono filosofi e giuristi: i primi perché hanno una visione complessiva della realtà, i secondi perché hanno gli strumenti di cultura giuridica per agire e interagire con i Dirigenti tecnici, dei quali non possono essere ostaggio e con i quali devono condividere lo stesso linguaggio.

Questo, purtroppo, è anche il problema del Parlamento nazionale. Il momento è molto serio, anche per Rieti, e scelte radicali si impongono all’amministrazione ben prima che scada il mandato, perché allora potrebbe essere troppo tardi.

Spero di non essere stato troppo duro nella mia analisi e di non aver offeso le sensibilità di alcuno. Mi auguro che l’amministrazione comunale agisca per il bene della Città, metta le persone giuste al posto giusto, spenda soldi con le coperture finanziarie necessarie e privilegi il merito e la competenza nella scelta discrezionale di chi pone al vertice di certi Enti. Ma che soprattutto si esprima attraverso le deliberazioni ed esiga che queste vengano attuate da chi di dovere.

Dopodiché buon lavoro, nella speranza che il Padreterno rinvii ancora di un poco l’Apocalisse.

Cordiali saluti.