Chiesa di Rieti

In preghiera dietro il Cristo Morto

È tornata dopo due anni di pausa dovuta alla pandemia la suggestiva rievocazione del Venerdì Santo di Contigliano, tra emozione e grande partecipazione dei cittadini

Due anni di fermo dovuto all’emergenza pandemia anche per la Processione del Cristo Morto di Contigliano, tornata ieri a sfilare per le vie del centro del paese.

Emozione palpabile sopratutto per i cittadini, che per onorare il ritorno della tradizione plurisecolare hanno partecipato con una notevole mobilitazione alla rievocazione storica. Oltre un centinaio le comparse, molti i giovani, in capo il parroco don Roberto D’Ammando, alla sua prima Processione del Cristo Morto dopo l’avvicendamento con monsignor Ercole La Pietra.

Una processione che il paese di Contigliano ricorda da sempre, senza alcuna interruzione, se non quella dovuta alla Seconda Guerra Mondiale. Negli anni Sessanta, la rappresentazione fu ripresa con più figuranti, e fu man mano rimpolpata, anche grazie alla volontà di don Cesare Silvi, allora viceparroco del paese. A partire dai primi anni Settanta, don Ercole contribuì a renderla più agile e scorrevole, inserì i testi recitati e aggiunse la rappresentazione.

Un modo per riunirsi, ma anche per interrograsi sul significato della Passione, declinata nel corso degli anni sul tema delle guerre, dei problemi delle disuguaglianze, delle disparità di genere. Una Processione piena di dolore che contiene però già al suo interno l’annuncio gioioso della Resurrezione e che grida a tutti i partecipanti l’augurio di una Pasqua serena, che esploda nel suo trionfo e superi il dolore, le sofferenze e le resistenze dei cuori di ciascuno.