Prefettura di Rieti

In Prefettura la celebrazione del Giorno del Ricordo

Il Prefetto di Rieti Gennaro Capo ha sottolineato l’importanza della ricorrenza affinché rimanga indelebile il ricordo delle vittime delle foibe, delle traversie vissute da tanti connazionali in quel periodo di transizione tra la II Guerra Mondiale e l’inizio della guerra fredda

Il “Giorno del Ricordo”, istituito con legge del 2004 per commemorare le vittime delle foibe e il dramma dell’esodo degli istriani, giuliani e dalmati nel complesso contesto delle vicende storiche e politiche del confine orientale, è stato celebrato oggi, 10 febbraio 2022, nel Salone di rappresentanza della Prefettura, alla presenza delle massime autorità civili, militari e religiose e nel rispetto delle vigenti restrizioni.

Il Prefetto, nel suo indirizzo di saluto e di ringraziamento, ha tenuto a sottolineare l’importanza della ricorrenza affinché rimanga indelebile il ricordo delle vittime delle foibe, delle traversie vissute da tanti connazionali in quel periodo di transizione tra la II Guerra Mondiale e l’inizio della guerra fredda. Il Prefetto ha ribadito la centralità dell’impegno delle Istituzioni e della società civile nel tramandare il ricordo, valorizzando il ruolo della scuola e delle famiglie cui spetta il non facile compito di educare i giovani e di aiutarli a sviluppare il senso critico nell’approfondimento della storia del Paese, affinché possano consapevolmente preservare e tramandarne la memoria riaffermando principi e valori repubblicani e della democrazia e prendendo le distanze da coloro che, con letture strumentali della storia, tentano di negarne l’esistenza o di sminuire la crudeltà dei crimini commessi.

Il vescovo, monsignor Domenico Pompili, nel suo intervento, ha voluto sottolineare che il “Giorno del Ricordo” e la “Giornata della Memoria”, pur nella loro diversità, costituiscono un momento cruciale di esercizio “libero” della memoria, lontana da possibili condizionamenti e ideologie. Il ricordo dei tragici eventi che hanno interessato il confine orientale, storicamente luogo di forti tensioni economiche e sociali, deve ancora consolidarsi attraverso approfondimenti documentali e storici volti a conoscerne il contesto ed approfondirne le dinamiche, per produrre quell’effetto rigenerante sulle giovani generazioni che le aiuti ad affrontare con spirito diverso le questioni alle quali sono chiamate a rispondere.

Il vicesindaco di Rieti, Daniele Sinibaldi, nel testimoniare l’esperienza, a volte taciuta per il dolore e le mortificazioni subite, di tanti connazionali costretti ad abbandonare i territori in cui erano nati e vissuti, ha tenuto a sottolineare che l’importante gesto, atto di civile memoria, compiuto nel 2004 con l’adozione della legge che ha istituito il “Giorno del ricordo”, consente oggi di celebrare degnamente, in maniera pacificata e serena, quei tragici eventi e di valorizzare l’identità culturale e linguistica delle comunità italiane ancora oggi presenti in quei territori.

Dopo gli interventi istituzionali, la breve cerimonia è stata allietata dall’esibizione musicale degli allievi di chitarra e fisarmonica del Liceo Musicale dell’Istituto d’istruzione superiore “Elena Principessa di Napoli” di Rieti e dalla toccante lettura di testi sul tema delle foibe e dell’esodo scelti da alcune studentesse dello stesso Istituto.