Impresa: c’è anche quella che va bene

Lo scorso 3 Maggio, la Baxter, impresa multinazionale leader nel settore sanitario, ha aperto ai giornalisti locali e nazionali, i cancelli del suo stabilimento di Rieti, centro di frazionamento del plasma di rilevanza mondiale

All’ordine del giorno la visita dell’impianto e in particolar modo la presentazione del nuovo laboratorio, ormai ultimato ma per la cui messa in funzione si attende la pausa estiva.

Si prevede in questo modo di incrementare la capacità produttiva passando dagli attuali 0,5 milioni di litri di plasma convertiti annualmente a circa 1,5 milioni, un’espansione produttiva resa possibile grazie ad investimenti di 60 milioni di dollari che la multinazionale ha effettuato sul sito reatino dal 2008 ad oggi. La maggiore produzione richiederà ovviamente un incremento della forza lavoro, con un aumento del numero degli addetti collocati lungo le fasi del processo produttivo (attualmente sono circa 230 quelli reatini, oltre mille in Italia).

Baxter, attiva in Italia da oltre quarant’anni, è oggi presente sul territorio nazionale con quattro siti produttivi, Pisa, Grosotto, Sesto Fiorentino e per l’appunto Rieti, che tra tutti gli stabilimenti è quello che presenta il fatturato più elevato, pari a 70 milioni di euro.

Ad oggi l’intera produzione di emoderivati di Baxter è realizzata grazie al plasma acquistato dall’estero, in modo particolare Austria e Germania, in quanto il plasma derivante dalle donazioni di sangue in Italia è canalizzato verso un’unica società che ne detiene attualmente l’uso esclusivo. Anomalia di questo mercato rispetto alla quale i vertici aziendali hanno discusso insieme alle istituzioni, rappresentate per l’occasione dal senatore Tomassini e la senatrice Boldi, e che verrà presto corretta con l’approvazione di alcuni decreti attuativi che garantiranno la corretta concorrenza del mercato, promuoveranno criteri di distribuzione del plasma, prevedranno attenti controlli per le imprese del settore. A più riprese la dirigenza di Baxter ha voluto rivendicare l’identità italiana della multinazionale e soprattutto il grande impegno nel rispetto dell’ambiente e nella definizione di processi produttivi a bassa emissione di anidride carbonica, attenzioni queste che hanno portato allo stabilimento reatino in particolare, il conseguimento di certificazioni del rispetto degli standard per la gestione ambientale.