“Il villaggio dell’essere”: San Francesco spopola tra gli studenti reatini

San Francesco spopola nei disegni e cartelloni esposti sotto gli archi del vescovado. Ma anche gli altri epigoni del francescanesimo locale, così come gli altri esempi di santità di cui la storia reatina è densa. In primo piano, nella mostra allestita a conclusione del progetto “Il villaggio dell’essere”, la Valle Santa con tutti i suoi richiami. Non per un discorso meramente religioso, ma nello spirito che il progetto, promosso dall’Ufficio scuola della diocesi d’intesa con le istituzioni scolastiche, intendeva portare avanti: far lavorare gli alunni sui richiami culturali, etici, antropologici, artistici, ambientali, esistenziali che il patrimonio cristiano che costella la storia del territorio, e in particolare i grandi modelli di santità, può offrire a tutti, a prescindere da un discorso di fede. E soprattutto facendo emergere i collegamenti ai valori dell’accoglienza, della solidarietà, della fratellanza, delle grandi scelte di vita.

Tante le scuole che, a vario modo, hanno partecipato al progetto, mettendo all’opera principalmente gli insegnanti di religione, ma anche diversi altri che, mettendo in campo competenze diverse (dall’arte alla musica alla ricerca storica all’elaborazione grafica), hanno aiutato gli alunni nella produzione dei lavori presentati la scorsa settimana in due mattinate all’Auditorium Varrone (per quanto riguarda esibizioni e proiezioni) e in tutto il week end sotto le volte del palazzo papale (dove i visitatori potevano visionare i pannelli con il materiale esposto).

Il Cantico delle creature forse nato qui in Valle reatina, declamato all’auditorium dai piccoli della scuola dell’infanzia Borgo S. Antonio, risulta esposto in abbondanza assieme ai vari riferimenti alla Valle Santa, che ispirava il lavoro dell’Istituto comprensivo di Cittaducale (che all’auditorium hanno anche presentato due video sui temi del progetto) e di quello di Contigliano (in cui è presente anche Greccio patria del presepe): il santo di Assisi era rappresentato in varie forme e materiali, con tutti i riferimenti storici e spirituali al suo messaggio e alla sua presenza in valle reatina, sottolineato dagli scolari dell’Istituto comprensivo “Ricci” (che assieme ai bei lavori del laboratorio pittorico si sono anche esibiti in una recita sul presepe di Greccio e in un anteprima del musical Forza venite gente che porteranno in scena a fine anno), così come dalle scuole materne ed elementari di Campomoro, Piazza Tevere, Piani di Poggio Fidoni che hanno presentato anche canzoni sui temi della fraternità e della pace legate al messaggio di san Francesco e degli altri testimoni da loro analizzati, come la patrona santa Barbara, il venerabile Massimo Rinaldi e san Felice da Cantalice. Il santo cappuccino cantaliciano di cui si festeggia quest’anno il 5° centenario della nascita al centro anche del lavoro dell’Istituto comprensivo Minervini-Sisti, tra disegni preparati dagli alunni di infanzia, primaria e secondaria e il simpatico giornalino San Felice live che presentava la vita di Felice in forma di articoli e interviste immaginarie ai suoi contemporanei, mentre il coro delle classi delle medie ha eseguito due canzoni a lui dedicate. L’altro santo capuccino della nostra terra, Giuseppe da Leonessa, al centro invece dei lavori realizzati nell’Istituto comprensivo di Amatrice, luogo in cui il santo leonessano morì.

Alla francescana della prima ora Filippa Mareri dedicati i lavori della “Sacchetti Sassetti” (oltre un cartellone, un bel video proiettato all’auditorium, basato sul libro di suor Giulia Maurizi sulla “baronessa santa”) e del Liceo pedagogico (con la realizzazione di una mini-guida digitale in italiano e inglese); sulla beata Colomba da Rieti invece il lavoro della scolaresca di Villa Reatina. Da Antrodoco e dintorni, assieme a lavori artistici a sfondo francescano, una presentazione dello spettacolo Echelmessia dello scrittore “reatino” Ennio de Concini da parte della scuola di Caentra e la ricerca sul vecchio convento “valle di Borghetto” che era in quel di Borgovelino. Piccola presenza anche per la primaria di Collalto con un collage fotografico della propria recita natalizia.

Molto interessanti i lavori su vari aspetti etici e valoriali presentati all’auditorium dagli istituti superiori: si va dal tema della libertà in canto e in video (gli alunni del “Rosatelli”) a quello della ricerca di assoluto e della valorizzazione delle radici (i “ragionieri” del “Luigi di Savoia”). Una bella ricerca sul tema dell’eutanasia, tra video, declamazioni e persino un rap, è la performance degli studenti del classico “Varrone”, mentre le grandi scelte di vita, da santa Barbara ai giorni nostri, sono al centro del bel cortometraggio realizzato dagli alunni del professionale per il commercio.

E poi le espressioni artistiche, da ieri a oggi: le stupende realizzazioni che richiamano il camminare di Francesco e le meraviglie del creato, esposte in vescovado assieme a lavori di grafica e di arti figurative sul progetto, da parte degli “artistici” del “Calcagnadoro”. E poi i lavori sull’arte sacra del territorio presentati all’auditorium: oltre al già citato prodotto multimediale del Pedagogico su santa Filippa Mareri e la sua cappella, ecco l’interessante percorso storico-artistico-spirituale e tecnico che i futuri geometri del “Ciancarelli” hanno dedicato alla cappella di Santa Barbara in Duomo, mentre i liceali dello scientifico “Jucci”, che ha sede nell’ex convento di S. Francesco, hanno voluto lavorare (realizzando diapositive e relativo cartellone) sugli affreschi dell’antica chiesa attigua al loro edificio scolastico, accompagnando la presentazione anche con brani musicali e recitazioni dedicate al santo che unisce Assisi e Rieti.