Il Vangelo in cui Cristo tace: la “Buona Novella” di De André al Vespasiano

È un Vangelo in cui Cristo tace la “Buona Novella” presentata in forma di concerto lo scorso 11 marzo al Teatro Flavio Vespasiano. Un Vangelo “secondo De André” nel quale sono protagonisti Maria, i ladroni, il falegname che prepara la croce. E dal quale pure emerge forte il messaggio di Gesù, la sua incontenibile carica rivoluzionaria, la sua capacità di ribaltare il nostro punto di vista sul mondo, su Dio, sulla religione.

Una forza narrativa che bene si è accompagnata alle immagini di un altro straordinario Vangelo laico, quello in celluloide di Matteo ma “secondo Pasolini”. Una proiezione con le scene fuori sincrono rispetto a quelle messe in musica, da cui è risultato un suggestivo gioco di rimandi, echi, anticipazioni e ritardi, che nella mente dello spettatore ha dato vita ad una sorta di polifonia della narrazione evangelica.

Impeccabile l’esecuzione musicale, che ha visto all’opera “I Nottefonda”, gruppo riconosciuto dalla Fondazione De Andrè per la fedeltà e professionalità con cui interpreta le canzoni del grande cantautore, e un grande coro, composto da elementi degli storici cori abruzzesi il Coro delle 9 di Pescara e la Corale Novantanove dell’Aquila e dell’Artem Gospel Choir di Rieti. A dirigere le voci il Maestro Ettore Maria del Romano, eccezionale musicista clavicembalista, membro storico del famoso Ensemble “I Solisti Aquilani”.

L’arrangiamento sul filo della filologia ha offerto poco di inaspettato all’ascoltatore, ma l’operazione non è stata sbagliata: in fondo si tratta di trattare l’opera come merita, e cioè col rispetto che si deve ai classici.

Foto di Massimo Renzi.