Il trasporto pubblico non interessa alla politica?

Nonostante il ripetersi degli scioperi del settore trasporti la politica locale si disinteressa del servizio pubblico cittadino, mentre la dirigenza propone di alzare i costi di un servizio che non solo è scadente ed in chiara difficoltà, ma viene usato per lo più dalle fasce deboli della popolazione.

Questo almeno è quanto lamentano le sigle sindacali che hanno indetto lo sciopero degli autoferrotranvieri ASM del 7 giugno. In una nota, i sindacati da un lato manifestano una «evidente soddisfazione per la totale adesione allo sciopero del personale operativo», ma dall’altro «constatano con rammarico l’assoluta indifferenza dimostrata dalle forze politiche che siedono al palazzo di città, sia quelle di maggioranza che soprattutto quelle di opposizione, le quali ultime stazionano su posizioni di ossequioso silenzio». Nel comunicato Pietro Meli (CGIL), Pietro Meli (CISL) e Mario Micheli (UGL) si scusano «per i disagi che tutti gli utenti hanno dovuto subire» soprattutto in una giornata «caratterizzata da condizioni climatiche di tempo avverso», ma sottolineano come «l’azione di lotta intrapresa interessi non solo le maestranze di settore, ma riguarda quanti quotidianamente usufruiscono delle linee di trasporto pubblico cittadino». Secondo i sindacati infatti, le agitazioni sono tese esclusivamente «al miglioramento del servizio offerto ai cittadini, sia per quanto riguarda l’aspetto qualitativo che per ciò che concerne il confort e la sicurezza». I problemi denunciati dai sindacati sono noti: autobus nuovi non sono stati acquistati come da programma ed i bus in linea sono obsoleti e spesso in avaria; in officina c’è uno scarso numero di addetti, inferiore alle reali necessità; il servizio di lavaggio è esternalizzato e il personale interno ASM è impegnato nel lavaggio dei mezzi Cotral; manca il reintegro in pianta organica del personale nei reparti operativi; di fronte a una carenza di autisti tale da causare problemi per la regolare fruizione dei periodi di ferie estive, mentre manca un piano di assunzioni «nei settori operativi in sciopero, ASM ha ben pensato di anteporre le prove finalizzate al reperimento [di personale, ndr] per il settore amministrativo». Il trasporto pubblico è un settore centrale. Occorrerebbe potenziarlo per andare incontro alle fasce deboli e disincentivare all’abuso dell’auto privata che oggi soffoca la città. I problemi denunciati dai lavoratori sono inerenti a questioni “politiche” e quindi dovrebbero mobilitare la politica. Ma ai nostri amministratori pare non interessi.