Lavoro

Il Reatino piange due morti sul lavoro. Anmil dalla parte delle famiglie delle vittime

Morti sul lavoro, il presidente Amnil Rieti: «Ogni giorno assistiamo agli effetti laceranti della mancanza di una cultura della sicurezza, a una trappola mortale di fronte alla quale si è pericolosamente assuefatti»

«Lo scorso 21 ottobre ci ha lasciato un altro lavoratore, Luca di Virgilio, un operaio di 56 anni che in più occasioni aveva detto di essere contento del proprio lavoro. Luca, originario dell’Aquila e padre di un figlio di 30 anni, ha perso la vita cadendo da un ponteggio mobile mentre eseguiva dei lavori di ricostruzione a seguito del sisma del 2016, a Ripa del Corno, in una frazione di Leonessa, in provincia di Rieti. Qualche giorno prima, il 12 ottobre, perdeva la vita, a soli 32 anni, Adrian Petroiu, operaio residente a Poggio Bustone (Rieti) dopo essere rimasto schiacciato da uno dei grossi pali in ferro che vengono utilizzati per reggere le reti metalliche di contenimento a Colle Arquata (in provincia di Ascoli Piceno), lasciando così la moglie e i due figli. Altre due, le ennesime, vittime di un sistema che rincorre la produttività a discapito di persone, che la mattina salutano i propri cari, ignare di quello che sarà il loro drammatico destino e quello delle loro famiglie, a cui ci stringiamo tristemente ancora una volta», dichiara il Presidente ANMIL Rieti Enrico Sacconi.

«Come Associazione che da 80 anni tutela le vittime del lavoro, proseguiamo con dedizione la nostra battaglia per una maggiore consapevolezza dell’importanza della salute e sicurezza sul lavoro portando all’attenzione delle Istituzioni, ma anche dei lavoratori e dei giovani, le Testimonianze di chi subisce quotidianamente sulla propria pelle le conseguenze di un infortunio sul lavoro o che porta con sé il dolore immenso legato alla perdita di un genitore o di un figlio e le istanze sentite dai nostri 300.000 Soci», prosegue il Presidente Sacconi.

«Ogni giorno assistiamo agli effetti laceranti della mancanza di una cultura della sicurezza, a una trappola mortale di fronte alla quale si è pericolosamente assuefatti. A dimostrarlo, gli ultimi Open Data pubblicati dall’INAIL per cui nei primi otto mesi del 2022 sono stati denunciati a Rieti 997 infortuni sul lavoro, il 44,7% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e 247 risultano essere le denunce di malattie professionali che registrano un incremento del 18,8% se confrontate con il 2021».

«Noi siamo vicini a tutte le famiglie che hanno subìto queste tragedie sempre prevedibili ed evitabili come quelle di Luca e di Adrian – conclude il Presidente dell’ANMIL di Rieti – e siamo pronti a offrire tutta la comprensione e il sostegno possibili di un’Associazione fatta di persone che hanno vissuto sulla propria pelle questi drammi e più di ogni altro sanno cosa si provi. Per questo ci stringiamo ai cari delle vittime e chiediamo a tutti di fare la propria parte».

Foto di joffi da Pixabay