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Il potere magico della musica: a Borbona si viaggia attraverso le tradizioni

Grande successo per la prima messa in scena dello spettacolo inserito nel progetto culturale “Terra Nostra”, svolto il 29 giugno a Borbona, con la partecipazione degli artisti del gruppo Jobel e degli abitanti del paese

Davanti ad una numerosa platea, il musico, protagonista della rappresentazione, accompagnato dalle melodie della banda musicale di Borbona, ha intrapreso un viaggio attraverso il tempo che gli ha consentito di venire a contatto con personalità, tradizioni e credenze delle epoche passate.

Così, partendo dalla modernità, la musica lo trasporta dapprima all’anno 1850 in cui, per mezzo di un gruppo di pastori, abbigliati secondo i costumi del tempo, scopre che il nome di Borbona deriva da “Burbona”, termine che designava un luogo fangoso a causa del quale l’antico paese Lama sorgeva molto più in alto rispetto a dove sorge oggi.

Disorientato, il musico sente la necessità di tornare al presente e, per farlo, accorrono in suoi aiuto i Mazzaburelli figure legate alla tradizione folklorico-fiabesca che avevano il potere di comunicare tra il mondo ordinario e quello incantato, rappresentati in questa sede dai bambini e dalle bambine di Borbona.

Con una formula che rappresenta quasi il refrain della rappresentazione che il tempo passato scompaia, che il tempo passato appaia, i Mazzaburelli riportano il musico dalla sua banda ma, non appena gli strumenti iniziano a suonare, la scena viene invasa da un gruppo di ballerini che danzano il saltarello, ballo che veniva utilizzato per le conquiste amorose. Interessante vedere come il richiamo di questa tradizione coinvolga tutta la platea che, entusiasta, accompagna gli attori tenendo il ritmo con il battito delle mani.

Lungi dal tornare nel tempo odierno, il musico si ritrova poi catapultato nel 1730, in un epoca in cui il paese stava fronteggiando ancora la ricostruzione dovuta al terremoto del 1703. In quest’ambito, viene presentata una tecnica artistica molto importante per la tradizione: quella del Canto a Braccio. Il cantore, tenendo conto delle metrica in ottave, doveva improvvisare un canto su un argomento proposto.

Viaggiando ancora a ritroso, questa volta ci troviamo nel 1570, nel palco prende vita il corteo di Madama Margherita d’Austria, figlia di Carlo V imperatore, allora domina di quelle terre. Ormai esausto, il protagonista invoca l’aiuto divino che, prima di farlo tornare al presente, gli consente di avere un interessante dibattito sul metodo di volo con il grande Leonardo da Vinci.

La scena finale, che vede gli attori di tutte le epoche riuniti in un unico ambiente, si conclude con la figura della Pupazza che, secondo la tradizione, con la sua stravagante danza, è portatrice di fertilità per l’anno venturo. Termina così un viaggio che non ha attraversato solo tempi diversi, ma che ha scavato dentro l’anima di ogni singolo partecipante, sia esso parte del pubblico o del gruppo degli artisti, per far riaffiorare il ricordo della tradizione.

Durante i ringraziamenti, il gruppo Jobel ha sottolineato come tenga particolarmente ai progetti “locali”, perché attraverso il sostrato culturale e di bellezza autentica offerto da questi territori il loro lavoro acquista inevitabilmente valore. Lo stesso sindaco Maria Antonietta Di Gaspare ha ribadito come queste iniziative siano fondamentali per condividere la cultura, le tradizioni e il paese tutto asserendo: «questi siamo noi, questa è Borbona».

Ma l’avventura non finisce qui! Ci sono infatti altri tre appuntamenti teatrali ai quali non poter mancare. Il primo è quello del 30 giugno alle ore 19.30, presso la Lama, in cui il gruppo Jobel si esibirà in uno spettacolo itinerante incentrato sulle tradizioni di Cantalice, paese che ospiterà un’ulteriore rappresentazione il 6 luglio. Il 7 luglio, invece, l’ultimo incontro si svolgerà a Posta.