Il peculato, la pagliuzza e la trave

Certo che Gesù di cose agli uomini di oggi ne ha ancora da dire! Luca 6, 41-42: «Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello, e non t’accorgi della trave che è nel tuo? Come puoi dire al tuo fratello: “Permetti che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio”, e tu non vedi la trave che è nel tuo? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e allora potrai vederci bene nel togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello».

Le polemiche che sono montate in questi giorni sulla Tarsu del Sindaco di Rieti non pagata se non in ritardo, per la cifra di € 387, circa, e la consistente cifra di circa € 40.000 usati dai servizi sociali del comune di Rieti per pagare albergo e pasti ad una coppia di pensionati benestanti con appartamenti a Roma o cose del genere, fanno venire in mente i versetti del vangelo di Luca sopra citati.

Intanto diciamo una parola sui poveri, la diciamo ai servizi sociali degli Enti pubblici e alle organizzazioni e associazioni benefiche, comprese quelle ecclesiastiche. C’è un albo per tutte le categorie di persone? Sì. Allora facciamolo pure per i poveri, non c’è niente di male. Chi accede ad aiuti pubblici o di Enti privati, come la Caritas, ma di rilevanza pubblica, deve essere messo in internet, nome e cognome con quello che prende in un anno. Così io privato posso decidere se aiutarlo ancora oppure no. Se uno è veramente povero, per colpa sua o meno non ha importanza, ha diritto di essere aiutato, se incrociando i dati si vede che ci marcia si esponga al “pubblico ludibrio”.

Una parola sugli assessori e dirigenti dei servizi sociali e dei settori finanziari: quando si erogano soldi pubblici a persone o famiglie sedicenti “indigenti”, pare una rima, si devono fare controlli minuziosi e radicali, carte alla mano, con tanto di controlli incrociati. Qualcuno l’ha fatto? L’opposizione, di qualsiasi parte politica, l’ha fatto?

Una domanda agli operatori della giustizia reatina. Ma c’è qualche procedimento che giunge a condanna “definitiva”? Perché si ha la sensazione che poi funzionari, dirigenti, politici che avrebbero commesso reati e illeciti piuttosto gravi non solo stiano sempre negli stessi posti, ma addirittura aumentino il proprio potere, il prestigio personale e le chance.

Una parola ai nostri sindacati. Non difendete più lavoratori che ci marciano, spezzando il capello dei cavilli giuridici e contrattuali in mille pezzetti, per fare in modo che persone indifendibili e non affidabili siano comunque tutelate e rimangano negli stessi posti di sempre.

Una parola ai politici dell’attuale opposizione al Municipio reatino. La posta in gioco non è riprendere in mano il governo comunale a breve termine, ma il cambiamento di rotta, cercando sì di eliminare le pagliuzze, ma prima di tutto di fare pulizia delle travi!

Non si tratta certo di larghe intese, ma di un senso di responsabilità che potrebbe portare tra quattro anni a riprendere la guida cittadina, se l’attuale giunta non fosse in grado di traghettare il comune di Rieti da una situazione di pericoloso stallo ad una più luminosa condizione economica, e non solo.

Il nemico è meglio vincerlo sul campo di battaglia e a parità di condizioni, piuttosto che in ritirata per mancanza di armi e di possibilità.

Molti reatini si aspettano anche in questo una nuova modalità di approcciare i problemi, e un maggiore autocontrollo da parte di tutti.