Il PD risponde alle ricorrenti illazioni sui suoi presunti appetiti

«Le ricorrenti illazioni che si leggono o si ascoltano rispetto a presunti atteggiamenti o appetiti del Pd, ci impongono, da quadri dirigenti che partecipano attivamente alla vita del partito, di porre alcune doverose precisazioni, ripercorrendo brevemente il susseguirsi dei fatti che hanno portato l’amministrazione di Rieti nella situazione attuale».

Lo scrivono dal Pd Alessandro Toniolli (segreteria del circolo di Rieti), Sandro Lancia e Patrizio Di Marco (segreteria provinciale), Raffaele Micangeli (segretario Giovani Democratici Rieti) e Andrea Motta (segretario Giovani Democratici provinciale).

«L’elezione del segretario e del direttivo cittadino – spiegano i cinque – hanno permesso di avere il luogo, e gli strumenti, dove il Pd potesse iniziare a riflettere e confrontarsi su quale contributo dare all’azione amministrativa e quali fossero per il bene della città le priorità da proporre e sostenere».

«Rieti – Torano, Alberghiero, Terminillo, Plus sono stati individuati da subito come investimenti strategici su cui Provincia e Regione avevano ben lavorato, e su cui ulteriori ritardi erano da ritenersi inammissibili e forieri del rischio che, in tempi di tali ristrettezze economiche, una parte o la totalità delle cifre messe a disposizione potessero essere dirottate verso territori più pronti e veloci nell’utilizzarle» spiegano Toniolli, Lancia, Di Marco, Micangeli e Motta, che precisano: «Queste tematiche, insieme a nuove proposte come il rilancio dell’Urban Center, la Multiservizi, la creazione di un fondo per le famiglie più disagiate e altro, sono diventate i punti cardine della proposta politica del PD cittadino».

«Questo è stato il contributo del PD nella verifica di maggioranza – insistono dal partito – certo accompagnato da una breve analisi non proprio positiva rispetto all’azione di alcuni assessori tecnici che, oltre ad essersi resi responsabili di alcuni strafalcioni molto costosi per la comunità, hanno evidenziato forti carenze nella capacità di condivisione della loro azione, non tanto con le forze politiche, quanto con larga parte della maggioranza consiliare e con parte della giunta stessa».

E comunque mai, e in nessun caso, «il PD ha messo in discussione la leadership del Sindaco, limitandosi a chiedere maggiore velocità d’azione su le cose pronte, e riflessione e discussione su le proposte avanzate. L’autonoma decisione del sindaco di “azzerare” la giunta, per avere maggior possibilità di rilanciare efficacemente l’azione amministrativa, ha visto il PD pienamente consapevole che egli ha agito secondo il suo pensiero e nel pieno rispetto delle sue prerogative».

«Petrangeli potrà così consultarsi con la sua maggioranza e vedere come agire per rafforzare la sua squadra di governo, nella consapevolezza che, come più volte pubblicamente dichiarato, il coordinamento cittadino ed il gruppo consiliare del PD confermano la fiducia a Emanuela Pariboni e Alessandro Mezzetti, di cui andrebbe rafforzata l’azione amministrativa; non hanno mai chiesto alcun assessorato, oltre i due già in essere; continuano a ribadire con forza i temi posti alla riunione di maggioranza; auspicano maggior raccordo e una rinnovata attenzione tra sindaco, giunta e consiglio. Non va infatti dimenticato, al di là delle prerogative dell’esecutivo –  insistono Toniolli, Lancia, Di Marco, Micangeli e Motta – che i consiglieri comunali, al pari del sindaco, sono la vera espressione politica dell’amministrazione, data la loro condizione di eletti con il voto dei cittadini».

Per i cinque esponenti del Pd rimane chiaro infine che «se il sindaco dovesse decidere, per sua autonoma scelta, per una maggiore rappresentanza del PD nella giunta, attraverso l’inserimento di un terzo assessore, questo non potrebbe che gratificare il nostro partito. In tale eventualità, spetterà al coordinamento cittadino e al gruppo consiliare del Pd confrontarsi con il primo cittadino, con chiarezza e trasparenza, su nome e competenze. Perché il normale esercizio della democrazia interna a un qualsiasi partito, questo prevede. E lo prevede anche la lealtà dei rapporti, sia tra le diverse componenti della coalizione, sia tra i militanti, gli iscritti e i quadri di un partito di centrosinistra come il Partito Democratico».