Il parto della suora? È tutta pubblicità!

Succede anche questo cari amici. Un rapido giro sui social network (ma al bar è lo stesso) e si scopre una strana soddisfazione attorno alla vicenda della sorella diventata madre.

Più di un reatino è contento per l’ennesimo momento di visibilità su larga scala. L’esposizione mediatica della città, ma che dico: di tutta la provincia, sarebbe un toccasana per il nostro turismo. E pensate al nome scelto per la creatura: un sicuro ritorno d’immagine per santuari e Cammino di Francesco!

Niente di nuovo, intendiamoci. Il ragionamento è talmente consunto da sfociare nel luogo comune. Ma proprio questo è il problema: quale deviazione intellettuale spinge a leggere qualunque evento in questa chiave assurda? Anni di propaganda? Assuefazione alla società dello spettacolo?

Difficile dirlo. L’unica cosa certa è che la stupidità è gratuita. Non si paga. Ma alla lunga si sconta.

One thought on “Il parto della suora? È tutta pubblicità!”

  1. Francesco Saverio Pasquetti

    Condivido appieno il contenuto dell’articolo, caro Davide. Aldilà di come sia stato gestito l’evento e dalla grave violazione della privacy che lo ha contraddistinto, è paradossale come la nostra “realtà” fondi un suo ipotetico rilancio su eventi scandalistici che abbiano l’effetto perlomeno di far conoscere l’esistenza sulla cartina geografica della nostra città.Non sembra passato poi molto da quando, allorchè si conoscevano persone di altre zone d’Italia, fosse puntualmente necessario precisare che eri “….di Rieti, vicino Roma” e che la targa RI venisse costantemente scambiata per Rimini (che addirittura non era provincia); salvo poi incappare in un appassionato di basket o di atletica leggera, unici due ambiti in cui la “reatinitas” ha saputo realmente farsi valere. Oggi ancora tanto, troppo direi, è lasciato al caso ed all’improvvisazione. Eventi di rilievo che attirino l’attenzione, rispetto ad allora, indubbiamente non mancano. Ciò che ancora difetta, in realtà, è una visione di ampio respiro che sappia valorizzare le immense bellezze che racchiude il nostro territorio. La Valle Santa – che pure ha vissuto tempi di grande splendore – è ancora lì, come la Bella Addormentata della fiaba, in attesa che un Principe Azzurro la risvegli finalmente da un sempiterno torpore.

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