Papa Francesco

Il Papa: tutto sembra vacillare, il Rosario ci fa saldi in ciò che conta davvero

Papa Francesco si è unito spiritualmente a quanti, alle 21 di ieri sera, recitano il Rosario aderendo all'appello dei vescovi italiani per l'emergenza Coronavirus. In un videomessaggio il Papa ha esortato tutti alla speranza e all'esercizio della prossimità in famiglia, attraverso la comprensione, la pazienza e il perdono

Francesco si è unito alla preghiera da Santa Marta e la introduce con un videomessaggio di speranza e di conforto che si apre con un’esortazione:

In questa situazione inedita, in cui tutto sembra vacillare, aiutiamoci a restare saldi in ciò che conta davvero.

Il Rosario, la preghiera degli umili e dei santi

Francesco osserva che questa indicazione è la stessa che tanti vescovi in questi giorni hanno rivolto ai fedeli delle loro diocesi, cercando di “sostenere con la loro parola la vostra speranza e la vostra fede”. Quindi descrive così quella recita dell’Ave Maria, ripetuta per ben 50 volte, tanto raccomandata dalla Vergine stessa:

La preghiera del Rosario è la preghiera degli umili e dei santi che, nei suoi misteri, con Maria contemplano la vita di Gesù, volto misericordioso del Padre. E quanto bisogno abbiamo tutti di essere davvero consolati, di sentirci avvolti dalla sua presenza d’amore!

La comprensione e il perdono in famiglia

E’ nella relazione con gli altri, osserva Papa Francesco, che noi sperimentiamo la verità di questa presenza, e in un momento come questo in cui gli altri sono “i famigliari più stretti”, il Papa invita a farsi “prossimo l’uno dell’altro, esercitando noi per primi – dice – la carità, la comprensione, la pazienza, il perdono”. Allargando il cuore perché “l’altro possa sempre trovare disponibilità e accoglienza”.

Questa sera preghiamo uniti, affidandoci all’intercessione di San Giuseppe, Custode della Sacra Famiglia, Custode di ogni nostra famiglia. Anche il falegname di Nazareth ha conosciuto la precarietà e l’amarezza, la preoccupazione per il domani; ma ha saputo camminare al buio di certi momenti, lasciandosi guidare sempre senza riserve dalla volontà di Dio.

L’invocazione del Papa a san Giuseppe

Il messaggio di Francesco prosegue con un’accorata supplica allo Sposo di Maria, di cui oggi la Chiesa celebra la Solennità. Queste le sue parole:

Proteggi, Santo Custode, questo nostro Paese.
Illumina i responsabili del bene comune, perché sappiano – come te – prendersi cura delle persone affidate alla loro responsabilità.
Dona l’intelligenza della scienza a quanti ricercano mezzi adeguati per la salute e il bene fisico dei fratelli.
Sostieni chi si spende per i bisognosi: i volontari, gli infermieri, i medici, che sono in prima linea nel curare i malati, anche a costo della propria incolumità.
Benedici, San Giuseppe, la Chiesa: a partire dai suoi ministri, rendila segno e strumento della tua luce e della tua bontà.
Accompagna, San Giuseppe, le famiglie: con il tuo silenzio orante, costruisci l’armonia tra i genitori e i figli, in modo particolare i più piccoli.
Preserva gli anziani dalla solitudine: fa’ che nessuno sia lasciato nella disperazione dell’abbandono e dello scoraggiamento.
Consola chi è più fragile, incoraggia chi vacilla, intercedi per i poveri.
Con la Vergine Madre, supplica il Signore perché liberi il mondo da ogni forma di pandemia.
Amen.