Il Papa a Rieti? Ci stiamo lavorando

Sta scatenando una felice curiosità in città l’insistere di importanti media locali sull’arrivo del Papa a Rieti. È un buon segno, perché anche questi episodi testimoniano l’affetto del popolo per il Santo Padre.

Tuttavia, sarebbe bene fare una corretta informazione, al fine di non suscitare aspettative sbagliate giocando sulla vaghezza e – qualche volta – diffondendo voci dal sapore quantomeno fantasioso.

La notizia ha cominciato ad essere diffusa ieri, sulla base di una circolare dell’Ufficio Scolastico territoriale. Sulle pagine locali di un quotidiano si leggeva un non meglio precisato “fonte Vaticano”, e si accennava ad un’e-mail inviata dal Miur a quello che un tempo si chiamava Provveditorato agli Studi.

Abbiamo contattato telefonicamente sia gli uffici di Rieti, sia la dottoressa Del Rosso, la dirigente che ha firmato la circolare: entrambi hanno seccamente smentito questa ricostruzione. Anche l’idea di fare una sorta di raduno allo “Scopigno”, riportata nelle stesse colonne e prontamente ripresa da alcuni giornali on-line, sembra di fonte incerta e non trova grandi riscontri nella realtà.

Di vero c’è che ad una eventuale visita del Papa gli uffici della diocesi e altri soggetti istituzionali stanno lavorando con serietà e senza cercare un inutile clamore. La notizia, per altro, non è neppure uno scoop. Qualche accenno all’ipotesi è stata già fatta in vari contesti. Ma di fronte alla complessa missione del Santo Padre, non si può dare nulla per scontato. Nessuno dispone dell’agenda del Papa. Di conseguenza, la certezza ostentata da alcune testate sembrerebbe quantomeno avventata.

Quando il Santo Padre Francesco dovesse decidere di incontrare il popolo reatino, difficilmente si rivolgerebbe al Ministero dell’Istruzione per diffondere la notizia tramite una circolare. Il primo a saperlo sarebbe senza dubbio il Vescovo di Rieti, che al momento non ha novità in tal senso. E va da sé che sarebbe con un comunicato ufficiale della diocesi che la felice notizia sarebbe diffusa.

Il resto – ci si permetta – sono chiacchiere fatte ad arte per incrementare le copie vendute, collezionare qualche misero clic in più, o tappare… qualche buco.