Papa Francesco

Il Papa: l’impatto con Cristo trasformi i nostri cuori e ci spinga all’incontro con gli altri

È alla figura di Saulo, il futuro apostolo Paolo, che il Papa dedica la sua riflessione all'Udienza generale del mercoledì in Piazza San Pietro. Gli Atti degli Apostoli descrivono il suo straordinario "impatto" con l'amore di Cristo e la sua conversione

È alla figura di Saulo, il futuro apostolo Paolo, che il Papa dedica la sua riflessione all’Udienza generale del mercoledì in Piazza San Pietro. Gli Atti degli Apostoli descrivono il suo straordinario “impatto” con l’amore di Cristo e la sua conversione. Chiediamo al Signore, dice Francesco, di fare la stessa esperienza di Saulo, la sola capace di cambiare il nostro cuore.

Il brano biblico tratto dagli Atti degli Apostoli, da cui prende spunto la catechesi di oggi, racconta la conversione di Saulo, dapprima persecutore della Chiesa nascente e poi “strumento scelto da Dio per annunciare il Vangelo alle genti”. Ed è proprio su questa radicale trasformazione che si incentrano le parole di Papa Francesco. Nel descrivere Saulo, il Papa dice che perseguitando i cristiani, egli pensava “di servire la Legge del Signore” e che in lui c’era “un soffio di morte”. E a braccio aggiunge: “Voi, che venite da alcuni popoli che sono stati perseguitati dalle dittature, voi capite bene cosa significa dare la caccia alla gente e catturarla”. Quindi prosegue:

Il giovane Saulo è ritratto come un intransigente, cioè uno che manifesta intolleranza verso chi la pensa diversamente da sé, assolutizza la propria identità politica o religiosa e riduce l’altro a potenziale nemico da combattere. Un ideologo: in Saulo la religione si era trasformata in ideologia. Ideologia religiosa, ideologia sociale, ideologia politica.

Combattere il male, non le persone

L’incontro con Cristo farà capire a Saulo che i veri nemici contro cui lottare sono “gli spiriti del male” che dominano il mondo e che “non si devono combattere le persone, ma il male che ispira le loro azioni”.

La condizione rabbiosa – perché Saulo era rabbioso – la condizione rabbiosa e conflittuale di Saulo invita ciascuno a interrogarsi: come vivo la mia vita di fede? Vado incontro agli altri oppure sono contro gli altri? Appartengo alla Chiesa universale, buoni cattivi, tutti, tutti, o ho una ideologia selettiva? Adoro Dio o adoro le formulazioni dogmatiche? Com’è la mia vita religiosa? La fede in Dio che professo mi rende amichevole oppure ostile verso chi è diverso da me?

Colpire un membro della Chiesa è colpire Cristo

Quando il Signore risorto si manifesta a Saulo, “per toccargli il cuore”, gli chiede conto delle sue azioni: ‘Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?’

Qui il Risorto manifesta il suo essere una cosa sola con quanti credono in Lui: colpire un membro della Chiesa è colpire Cristo stesso! Anche coloro che sono ideologi perché vogliono la purità – tra virgolette – della Chiesa, colpiscono Cristo.

L’incontro con Cristo che trasforma il cuore

Saulo è abbagliato dalla luce di Cristo e, dice il Papa, “non vede più nulla, e da uomo forte, autorevole e indipendente diventa debole, bisognoso e dipendente dagli altri”. Ma da questo incontro inizia “il suo passaggio dalla morte alla vita”. Da quel momento per lui conterà solo Cristo e, ricevuto il Battesimo, sarà lo strumento nelle mani di Dio per portare a tutti il suo nome. E il Papa conclude:

Il Battesimo segna così per Saulo, come per ciascuno di noi, l’inizio di una vita nuova, ed è accompagnato da uno sguardo nuovo su Dio, su sé stesso e sugli altri, che da nemici diventano ormai fratelli in Cristo. (…) Chiediamo al Padre che faccia sperimentare anche a noi, come a Saulo, l’impatto con il suo amore che solo può fare di un cuore di pietra un cuore di carne, capace di accogliere in sé ‘gli stessi sentimenti di Cristo Gesù’.

Da Vatican News