Il Papa, i giovani e la strada dell’amicizia

Il lungo discorso del Santo Padre rivolto ai giovani in occasione della Veglia di preghiera di ieri sera a Cracovia è più che un saluto finale. Sembra quasi di una Investitura Regale.

Per ben sei volte il Santo Padre si è rivolto ai giovani apostrofandoli “amici”. Nel far ciò Egli ha evocato l’immagine del Vangelo di Giovanni, 15, 9-17. Agli apostoli impauriti Gesù consegna un testamento spirituale che passando attraverso la rigenerazione dell’anima è in grado di sconfiggere la paura della morte e della solitudine.

Potremmo dire che anche Papa Francesco, ad una gioventù che domanda significati e strade, abbia offerto una Parola che è evocazione dello Spirito Santo.

Essere Amici è essere prossimi ai deboli ed agli oppressi, ai bisognosi ed agli afflitti, ma anche qualcosa di più: è sentirsi investiti del soffio Divino e farsi trascinare da Esso dove vuole. È dire sì alle meraviglie della Vita e goderne con cuore e con mete liberi e fecondi. È camminare aprendo varchi dove sono rovi e bagnare con acque di speranza dove dilagano deserti. È immaginare nuovi lidi dove consegnare i nostri vasi d’argilla ripieni di ogni Bene.