Il Papa a scuola: l’emozione dei ragazzi

Lo aspettavano, ma non sapevano esattamente quando sarebbe arrivato. Stamattina papa Francesco si è presentato verso le 9 al complesso scolastico che, in località San Cipriano, la provincia di Trento ha realizzato per gli alunni della terremotata scuola di Amatrice. Dall’asilo alle medie, tutti gli alunni hanno avuto modo di salutare il pontefice, ricevere da lui il dono del Rosario e lasciargli i ricordi che avevano preparato in previsione della sua visita.

Insieme al vescovo Domenico, il Santo Padre, accolto dalla preside Maria Rita Pitoni, reggente dell’Istituto comprensivo amatriciano, è stato fatto accomodare in un’aula, dove uno dopo l’altro sono stati introdotti a gruppi gli allievi delle varie classi di scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado. Da Francesco un bacio e una corona del Rosario per ciascun ragazzino. E con qualcuno si è intrattenuto per una breve chiacchierata.

Emozionatissimi gli insegnanti e il personale della scuola sistemata nei moduli prefabbricati. Tra loro Chiara Rogai, la docente di religione di infanzia e primaria: «All’inizio non volevano farmi entrare, poi ho insistito specificando di essere l’insegnante di religione e gli uomini della Vigilanza vaticana hanno acconsentito. Ho salutato il Papa e baciato la mano, chiedendo la sua preghiera e assicurando che avremmo pregato per lui», racconta commossa mentre ancora la scolaresca è in festa per la storica giornata. «I bambini sono rimasti tutti senza parole, i più grandi ancora hanno le lacrime agli occhi».

A Francesco sono stati consegnati i doni preparati nei giorni precedenti: un ricordo che voleva simboleggiare il vecchio e il nuovo. Si tratta infatti di una tavoletta di legno dei moduli che ospitano il plesso scolastico, sulla quale era stata realizzata in cartapesta la figura del Pontefice con dei bambini, accompagnata da costruzioni in forma di fiorellini, insieme a una piccola pietra della scuola crollata. Inoltre era stato preparato, e donato al Papa, un libro rilegato, con le pagine riempite dai pensieri dei bimbi di materna ed elementare dedicati ai loro sogni, desideri e speranze, con la copertina realizzata dai ragazzi delle medie.

Mentre Bergoglio si intratteneva con i piccoli allievi, man mano gli altri si alternavano, all’esterno, nell’innalzare canti festosi, cominciando da un francescano Laudato sii, o mi Signore dedicato a Francesco nel giorno del suo onomastico.