Il Museo di Configno: l’unica opera culturale rimasta intatta dopo il terremoto

Amatrice non è più solo macerie. È dei giorni scorsi, infatti, la notizia della riapertura della prima attività rinata dopo i terremoti del 2016, lo storico ristorante di famiglia nella frazione di Sommati. Anche lo stadio “Paride Tilesi” ha riaperto i battenti, tornando ad accogliere i temerari calciatori amatriciani che non hanno mai abbandonato né la terra, né la fede calcistica.

Tuttavia non tutti sanno che nel territorio di Amatrice non tutto è andato perso con il terremoto. Nella frazione di Configno il Museo delle Arti e Tradizioni Popolari non ha subito danni strutturali a seguito degli eventi sismici del 2016 e, grazie alla ferrea volontà del direttore Pier Luigi Betturri e degli abitanti, non ha mai fermato la sua attività.

Aperto al pubblico nell’agosto del 2010, il museo è l’unico monumento scampato, nell’intero territorio amatriciano, ai terremoti del 24 agosto e 30 ottobre 2016. L’edificio è rimasto illeso, benché la sua struttura portante sia risalente al 1927, e questo grazie alla ristrutturazione antisismica che è andata a fortificare e alleggerire l’edificio con un bel tetto di legno e che, nell’autunno 2016, ha portato i Vigili del Fuoco a dichiararne la piena l’agibilità.

Fulcro dell’esposizione è ovviamente il tema della tanto decantata e invidiata Amatriciana. Sviluppato in sale tematiche, il museo dedica ampio spazio alla ricostruzione della storia, degli ingredienti e delle suppellettili storiche che hanno dato vita a uno dei piatti più conosciuti e apprezzati nel mondo. Ma c’è di più, sembrerebbe che la prelibatezza nostrana sia nata proprio nella frazione di Configno e, nei locali del museo, ne è custodita non solo la storia, ma anche la cucina che ne avrebbe visto la prima mise en place.

Ovviamente l’esposizione permanente non è stata immune da danni agli oggetti e ai reperti che custodiva, il che sarebbe stato quasi miracoloso, ma il rapido ripristino delle sale tematiche e l’integrità della struttura, hanno fatto sì che il Museo di Configno potesse restare da subito a disposizione di tutti, abitanti e turisti. È visitabile su prenotazione contattando la direzione all’indirizzo email museoconfigno@libero.it.