Scuola

Il Ministro Bianchi a Rieti incontra i ragazzi del progetto P-tech

Lo scorso 17 gennaio il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha incontrato i ragazzi provenienti da alcune scuole di Rieti e provincia, nell’aula magna dell’Istituto Tecnico Economico Luigi di Savoia

Lo scorso 17 gennaio il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha incontrato i ragazzi provenienti da alcune scuole di Rieti e provincia, nell’aula magna dell’Istituto Tecnico Economico Luigi di Savoia.

Del Liceo Scientifico Jucci erano presenti Giovanni Forlani e Giulia Parrini del Liceo scientifico e Tommaso Quintili del Liceo classico, accompagnati dal professor Daniele Maran.

L’argomento è stato il progetto P-Tech, per il quale i ragazzi hanno manifestato al Ministro Bianchi un grande entusiasmo, dichiarando interessante l’occasione lavorativa e universitaria a loro presentata.

Al termine delle scuole superiori, i ragazzi, a metà percorso P-Tech, saranno iscritti, senza dover sostenere test d’ingresso, alla facoltà di ingegneria informatica all’università La Sapienza di Roma con un tesoretto di 24 crediti formativi, e alla fine dei sei anni diventeranno esperti informatici con la laurea in ingegneria informatica e la certificazione di ‘Esperti Digitali’.

Il progetto nasce nel 2011, ha una durata complessiva di 6 anni ed integra scuola secondaria di 2° grado e università (il triennio delle superiori e i 3 anni di università) e viene svolto nelle scuole di Rieti per il primo anno

Il progetto è svolto in collaborazione con l’IBM e il partner, come sopra detto, è la facoltà di Ingegneria Informatica della Sapienza di Roma.

Le lezioni sono sempre in modalità on-line e sono riconosciute come PCTO (alternanza scuola-lavoro).

Alla parte teorica si aggiungono, all’inizio del 4° anno, gli stage presso le aziende partner (Unindustria Rieti, Regione Lazio, Banca Intesa S. Paolo, Enel)

Il Ministro ha mostrato notevole interesse per il progetto e per l’entusiasmo mostrato dai ragazzi, anche se ha voluto ricordare che, al di là della cultura scientifica, non si deve mai dimenticare di coltivare e approfondire quella classico-umanistica che è alla base del nostro sapere e della cultura italiana.