“Il Giubileo di Francesco”, sabato 30 gennaio su Raiuno

Mons. Galantino, Segretario della CEI: “Accogliere e sintonizzarsi con le attese della società ma non appiattirsi su di esse. Deve vincere il bene comune”

Cosa dice la Chiesa alla società italiana con il Giubileo? E come sta operando per dare risposte di senso e di valori ad un Paese che si interroga incalzato da grandi sfide quali concezione della famiglia, riforme, legalità, mancanza di lavoro? Con quali priorità e con quali parole offre al Paese, oggi una visione religiosa della vita?

Ne “Il Giubileo di Francesco”, il programma di Rai Vaticano, in onda alle ore 11 su Raiuno, risponde Mons. Nunzio Galantino, Segretario della Conferenza Episcopale Italiana.

Intervistato da Massimo Milone, parla, a tutto campo, della Chiesa di Francesco e delle ricadute in Italia di  “una rivoluzione dello spirito” che interroga credenti e non credenti.

«Accogliere e sintonizzarsi con le attese della società ma non appiattirsi su di esse. Metterci dentro un supplemento d’anima, questo è il ruolo della Chiesa – dice Galantino – aiutare la società, e chi governa, e mi riferisco anche alle questioni che oggi sono in discussione, a capire che il bene comune non è la somma degli interessi dei singoli o degli interessi di gruppi ma esige una intelligenza veramente superiore che non si può coniugare con le beghe di partiti o, peggio ancora, di correnti all’interno degli stessi partiti. E questo vale anche per la Chiesa».

Per il Segretario della CEI, «la Chiesa oggi deve essere capace di mettere al centro i bisogni e le domande di quelli che non hanno possibilità di farsi sentire o non hanno nemmeno la forza di farsi sentire. C’è bisogno in questo Giubileo di una Chiesa che sappia anche globalizzare uno stile di Misericordia che non è appiattimento su tutto, non è accoglienza di tutto ma è capacità di accompagnamento e di vicinanza senza preclusioni. Come ha fatto Gesù nel Giordano mischiandosi con la folla e con i peccati degli altri. Ecco cosa vuol dire oggi incarnarsi e capire cosa è venuto a fare Cristo sulla Terra. La Chiesa non può far finta di non essere così. Lei stessa è bisognosa di Misericordia…».

Nel programma (in replica domenica 31 su Rai Storia, ore 12.30 e sempre domenica 31, per l’estero con Rai Italia nel programma Cristianità), tra l’altro, un servizio sulla storica visita di Papa Francesco alla Sinagoga di Roma con un’intervista alla cantante ebrea Noa la cui musica è, da sempre, un inno alla pace, al dialogo, alla fratellanza.

Per i luoghi del Giubileo, riflettori accesi sull’isola di San Giulio, Lago d’Orta in Piemonte, dove preghiera e silenzio, nell’ Abbazia Benedettina Mater Ecclesiae “sono vita” come spiega la Superiora Madre Canopi.

E, con Rai Vaticano, a Pietrelcina, paese natale di Padre Pio, il Santo del popolo le cui spoglie dal 3 febbraio saranno a Roma fino all’11 febbraio quando raggiungeranno il paese beneventano.

Il programma «Il Giubileo di Francesco», con i servizi di Costanza Miriano e Nicola Vicenti, la consulenza di Giuseppe Corigliano, la collaborazione di Filippo Di Giacomo, le musiche originali di Giovanni Scapecchi, l’edizione di Pier Luigi Lodi, produttore esecutivo Milvia Licari, nella puntata di sabato 30 vedrà ancora, dalle teche di Rai Vaticano, illustrare il significato della Croce nella storia dei Giubilei.

Un segno di martirio ma anche di grande amore misericordioso. Dietro la Croce, a Roma, ma non solo, arrivano i pellegrini. Con la Croce, simbolo della Cristianità, attraversano la Porta Santa, in attesa dell’indulgenza e del perdono.