Il dirigente del 3° Circolo Didattico sul dimensionamento scolastico

Ercole Luigi De Rossi, Dirigente Scolastico del 3° Circolo Didattico, «preso atto della delibera n.42 della Giunta della Regione Lazio con la quale si stravolge il quadro della riorganizzazione della rete scolastica del Comune capoluogo e delle considerazioni che hanno portato la giunta ad individuare “soluzione più adeguate” rispetto alla proposta della Provincia di Rieti, confortata dal parere meditato e condiviso dall’Ente Locale, dalle OO.SS. dall’Ufficio Scolastico Provinciale e Regionale, esprime profondo rammarico e sconcerto per una delibera che:

  • Non ha tenuto conto del parere unanime del territorio reatino che aveva avanzato una proposta che meglio poteva garantire all’utenza del Comune capoluogo un’efficace organizzazione della rete scolastica, con l’eccezione della anomala allocazione di un solo plesso scolastico;
  • Non ha tenuto conto che l’attuale proposta, confortata solo dal parere della commissione consiliare e da precisi quanto oscuri interessi politici e di parte, costringerà l’Ufficio Scolastico ad attivare un farraginoso e complesso lavoro per riorganizzare le cattedre di tutte le scuole che sono interessate al dimensionamento (la quasi totalità!) e dovrà ridistribuire il personale ATA in ragione dei nuovi numeri degli Istituti Comprensivi nascenti;
  • Non ha tenuto conto della riorganizzazione necessaria della rete dei trasporti e dei costi aggiuntivi che la Regione non scarica su se stessa ma sulle spese di competenza dell’Ente Locale;
  • Non ha tenuto conto del trend di frequenza dei punti di erogazione in quanto lo smembramento del 3° Circolo contrasta con il disegno condivisio tra gli EE.LL. per far nascere la nuova struttura della scuola media a Campoloniano;
  • Non ha tenuto conto dei tempi di percorrenza e delle distanze tra le sedi scolastiche non portando alcun beneficio all’ingolfamento del traffico verso il centro storico e al caotico affollarsi di alunni in luoghi a rischio all’ingresso e all’uscita dalla scuola;
  • Non ha tenuto conto, ma non era da pretendere da politici digiuni delle più elementari cognizioni di programmazione e progettazione didattica, del disorientamento che lo scompaginamento di quasi tutta la rete scolastica comporterà nel gruppo docenti e nel gruppo alunni».

De Rossi auspica che il Comune di Rieti e la Provincia di Rieti, come promesso «presentino ricorso al TAR del Lazio per consentire alla città una rete scolastica che possa rispondere realmente alle esigenze dei suoi utenti e getti le basi per una futura riorganizzazione che non stravolga eccessivamente gli assetti attuali».