Il CR1 al centro delle attenzioni del “Celestino Rosatelli”

Ricostruiranno a grandezza naturale e in grado di volare quello che fu il primo aereo progettato da Celestino Rosatelli, il CR1. Una sfida ambiziosa, quella messa in piedi dall’Istituto di Istruzione Superiore Rosatelli di Rieti che intende proiettare i ragazzi nella realtà produttiva aziendale, permettendo di sviluppare competenze e professionalità superiori a quelle richieste da molte altre attività.

A ridare vita al primo aereo della Regia Aeronautica indipendente saranno gli studenti dell’Istituto che prende il nome di uno dei maggiori progettisti aeronautici italiani di tutti i tempi.

Studenti che in questo modo vengono da subito proiettati in una realtà che addirittura va oltre le comuni sfide a cui essi dovranno far fronte nel futuro mondo del lavoro, una realtà produttiva simile a quella svolta in industrie aeronautiche altamente specializzate.

L’iniziativa è stata presentata questa mattina nella sala conferenze della Camera di Commercio di Rieti.

A loro è rivolto il messaggio del presidente della Camera di Commercio Vincenzo Regnini che riflettendo sul percorso scuola-lavoro ha aggiunto “Con la realizzazione di questo ambizioso progetto voi state andando molto oltre”.

“Quella che stiamo affrontando – ha aggiunto Daniela Mariantoni, Dirigente Scolastico dell’Istituto di Istruzione Superiore Rosatelli – è una impresa che sembra impossibile. Vogliamo dimostrare con l’aiuto di tutti che niente è impossibile se diamo fiducia ai giovani. Soprattutto nei periodi di crisi non può essere tolta la forza delle idee”.

“Diciamo subito che di gran soldi non ne abbiamo – ha detto il comandante Luigi Aldini, esperto in materia e autore della scelta operata in merito al progettista e al tipo di velivolo – ma la nostra passione ci permetterà di arrivare in fondo nella ricostruzione di un aereo che dopo un percorso di quattro o cinque anni riusciremo a far volare, magari proprio a Belmonte, sopra la casa che fu di Celestino Rosatelli”.

Un aereo, il CR1, doppiamente simbolico come ha spiegato Gregory Alegi, storico aeronautico e curatore museale che ha contribuito a reperire i disegni: oltre ad essere il primo di Rosatelli è anche il primo dell’aeronautica militare come forza armata indipendente, rimasto in servizio fino al 1937.

La parola poi a Sabatino Falsini docente di meccanica del Rosatelli che ha sottolineato l’importanza della formazione professionalizzante, attraverso l’inserimento degli allievi in realtà produttive.

All’interno della scuola è stata ricostruita una vera e propria azienda composta dagli studenti. Il leader della produzione è il sedicenne Giuseppe Poscente, Alex Bostan si occupa di logistica, Matteo Palmerini di controllo, Fabio Ferri di costi e organizzazione, Adriano Mazzetto della progettazione, Alex Pandolfi della produzione legno, Federico Simeoni della produzione metallica, Antonio Altobelli del montaggio e Panitti Rita è responsabile delle traduzioni in inglese per il sito internet.

“Il vostro è un progetto fattibile e vogliamo seguire questa meravigliosa iniziativa dedicando tutta la nostra assistenza a questa iniziativa davvero ambiziosa” ha detto Angelo Pastore, incaricato di sorveglianza tecnica del Cap, Club Aviazione Popolare, è delegato dall’Ente Nazionale Aviazione Civile a valutare la costruzione di aeroplani auto costruiti.

Tante le autorità presenti alla conferenza stampa che si sono interessate al mondo del volo.

Rodolfo Biancorosso direttore e editore di “Volo sportivo”, l’unica rivista di volo in edicola ha dato ai presenti una splendida notizia: con la sua casa editrice sarà tra i finanziatori dell’impresa.

Una volta realizzato

Quando l’aereo sarà stanco di volare verrà donato al Museo Storico dell’Aeronautica Militare di Vigna di Valle che testimonierà negli anni a venire l’ingegnosità del progettista e la professionalità degli studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore Rosatelli.

Un progetto che darà visibilità e lustro alla città di Rieti collocandola con orgoglio ai vertici delle iniziative relative al restauro ed alla ricostruzione di aerei storici in campo mondiale.

Foto di Massimo Renzi.

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