Il coraggio di vivere dietro un paio di pattini – “Pattini d’argento” di Mary Mapes Dodge

Pattinare sul ghiaccio, volare liberi e leggeri su sottili lame di metallo. Chiunque abbia mai pattinato su una distesa d’acqua ghiacciata di sicuro ricorderà il profondo senso di gioia e libertà che si prova mentre il vento freddo sferza sul volto a causa della velocità con la quale si corre. Quando si vola in quel modo tutti i problemi sembrano sparire, la speranza si gonfia come un fiume in piena, e la vita, di colpo, ci appare più radiosa.

Questi sentimenti sono ben descritti da Mary Mapes Dodge, autrice di Pattini d’argento, che con il suo romanzo ci trasporta a Broek, splendida cittadina dell’Olanda ottocentesca nella quale la vita della famiglia di Hans e Gretel scorre lenta e triste: il loro papà infatti, dopo un incidente sul lavoro ha perduto la memoria mentre la loro mamma è malata e costretta a letto. I piccoli fratelli amano profondamente pattinare, e pur di provare l’ebbrezza della velocità sul ghiaccio usano pattini in legno che però, inesorabilmente, si rovinano. Attorno ai due piccoli protagonisti, inoltre, ruotano tutti i loro amici: abbiamo dunque Peter, ricco, ma allo stesso tempo gentile e generoso; Karl, altezzoso e schivo; Ben, un ragazzino inglese curioso e fiero della sua patria; Jacob, cicciotello e tontolone. Ci sono poi le ragazze, Hilda, ricca ma generosa e brava; Annie, la migliore amica di Gretel e Hans (del quale sembra essere leggermente innamorata), Katrinka, dolce e gentile con tutti e Rychie, antipatica e altera. Questo gruppo di bambini è il motore della meravigliosa favola che, quasi in una novella Cenerentola, vede i due fratelli impegnarsi per partecipare alla gara di pattinaggio indetta nella loro città natale. Dopo numerose vicissitudini e con l’aiuto di una magica fata madrina, il lieto fine sarà garantito; un lieto fine nel quale tutto torna ad essere bello e sereno come una chiara e limpida mattinata d’inverno.

Il libro della Dodge è un meraviglioso inno alla gioia nel quale i bambini dimostrano, ancora una volta, una forza incredibile, una voglia di vivere e di cambiare il mondo che li porta a credere ciecamente nel loro sogno, e che, come si vedrà nella conclusione di questo splendido romanzo, ricompenserà le speranze con un avvenire luminoso per tutti.

I pattini in questo libro sono il simbolo della perseveranza di questi bimbi che, dapprima su legno, e poi sulle lame, si sforzano per realizzare i propri sogni senza mai gettare la spugna. La libertà e la gioia che offre loro il pattinare per i canali ghiacciati della loro città è un qualcosa di meraviglioso che riesce a cambiare loro la vita permettendogli di dimenticare, anche solo per pochi momenti, la malattia della mamma, l’amnesia del padre e la povertà che affama la loro famiglia. Il fabbricarsi pattini in legno, il cercare un modo per vincere la gara, ed addirittura l’aiuto insperato della fata madrina ci fanno capire quanto, in questo romanzo come nella realtà, i sogni siano potenti, quanto possano sospingerci in là nella vita, e soprattutto, quanto possano nutrire il nostro cuore in momenti in cui tutto sembra andar male.

Questo libro, anche se all’apparenza potrebbe passare per una banale favola per bambini, racchiude in se molto più che una piacevole trama. È una vera ode alla voglia di sognare, di credere in ciò che si vuole realizzare senza mai mollare, un invito rivolto a tutti a cercare di guardare sempre il lato bello delle cose e a non lasciar mai che il destino ci abbatta nel nostro percorso; Questo libro ci insegna a sforzarci al massimo per raggiungere un obiettivo, a non disperare se le cose sembrano andar male, perché ognuno di noi, in qualsiasi momento, può trovare una fata madrina pronta ad aiutarlo a raggiungere il suo lieto fine.