Il coraggio dell’immaginazione – “Un ponte per Terabithia” di Katherine Paterson

L’infanzia e la morte, due parole che sembrano tanto distanti l’una dall’altra, ma che a volte, drammaticamente, si trovano a convivere in realtà orribili che sembrano schiacciare chi le vive. Questa collisione di eventi sembra non avere senso, ci spinge a cercare logiche fataliste, o ci trascina nel baratro oscuro della tristezza senza darci appigli per risollevarci. È per cercare di trovare un senso nelle tragedie che colpiscono i più piccoli che l’autrice Katherine Paterson scrive il suo celebre romanzo Un ponte per Terabithia.

Lungi dall’iscriversi nel classico filone dei romanzi fantasy, questa meravigliosa opera letteraria è una magnifica ode alla capacità dei bambini di superare ogni dolore, ogni amarezza, grazie alla loro fantasia. Il libro ci narra la storia di Jesse, un ragazzo di 10 anni di modesta famiglia che ama correre e disegnare. Assieme a Leslie, la sua nuova vicina, costruisce il mondo immaginario di Terabithia nel quale, grazie alla forza della loro immaginazione, hanno il potere di trasformare ogni loro sogno in realtà. È proprio Leslie che riporterà, grazie alla sua capacità di sognare ad occhi aperti, il sorriso e la gioia di vivere nel mondo di Jesse. La grande amicizia che nasce tra i due li rafforzerà e li aiuterà a crescere in un mondo fatto di genitori che si sforzano di far quadrare i conti, di bulli, ma anche delle prime cotte. È per l’insegnante di musica che il piccolo protagonista perde la testa, e quando lei lo inviterà ad andare a Washington, lui non esiterà a saltare in macchina pur di passare un po’ di tempo solo con la sua maestra, ma, al ritorno, l’amara sorpresa della morte per annegamento della sua migliore amica gli farà crollare il mondo addosso.

Questo romanzo solo in apparenza può essere definito “per ragazzi”. In realtà, oltre all’esaltazione del ruolo dell’immaginazione dei bambini, l’opera della Paterson ci mostra quanto sia difficile accettare la morte di una persona cara, soprattutto quando la tragedia colpisce una bambina con ancora una vita davanti. Un ponte per Terabithia porta infatti con se una lezione importante fatta di coraggio e voglia di andare avanti che può essere appresa da ogni tipo di lettore, una lezione che incoraggia ognuno di noi non a dimenticare, bensì ad accettare e cercare di gettare un ponte per superare il fiume in piena del nostro dolore.

È proprio in questo che Jesse diviene un eroe; egli, armato delle lezioni di Leslie sulla gioia di vivere e sul potere dell’immaginazione deciderà di condividere la sua Terabithia con la persona che più di tutti gli vuole bene, la sua sorellina di sei anni. È il ponte, costruito sul ruscello nel quale Leslie annega il simbolo dell’accettazione. Questo viene costruito con una immane fatica, in solitudine, ma alla fine del compito, permetterà al protagonista di unire il mondo terribile e brutale della realtà, con quello più dolce ed accettabile della sua fantasia. Poco a poco, tavola dopo tavola, Jesse riuscirà ad accettare la tragica perdita, scoprendo che il mondo, se guardato con occhi pieni di speranza, può essere un luogo davvero magico.

One thought on “Il coraggio dell’immaginazione – “Un ponte per Terabithia” di Katherine Paterson”

  1. Jessica

    Non pensavo fosse così profondo, è un romanzo da aggiungere sicuramente alla lista infinita di libri da leggere! 🙂 Sembra davvero molto bello, il messaggio è infatti una sorta di incoraggiamento non solo per i bambini, ma anche e soprattutto per i più grandi. Penso sia l’unica soluzione costruttiva per superare un dolore così forte, quella suggerita. Ottima interpretazione Daddo!!! 🙂

Comments are closed.