Il circolo reatino di Sinistra Ecologia e Libertà sulla crisi Comifar

«L’annunciata chiusura del magazzino di medicinali di Rieti da parte di Comifar rappresenta un altro deprecabile esempio di come l’egoistica salvaguardia di interessi economici prevalga su quelli ben più importanti dell’intera collettività».

Questo il pensiero che Sinistra Ecologia e Libertà – Circolo di Rieti ha espresso sulla vicenda dell’azienda in un comunicato stampa.

«Non solo saranno cancellati con un colpo di spugna più di trenta posti di lavoro – prosegue il comunicato –, ma si indebolirà un servizio indispensabile per la salute dei cittadini. E questo perché la parte privata dell’Azienda Municipalizzata, rivolgendosi  ad un altro fornitore, ritiene di ottenere uno sconto maggiore nell’acquisto delle medicine per le farmacie comunali; d’altra parte la Comifar è certa di poter mantenere parte del mercato reatino operando direttamente dalla sua sede romana: in tal modo la diminuzione del volume delle vendite sarà comunque compensato dall’azzeramento delle spese per il magazzino e i dipendenti di Rieti».

«Cosa importa – dicono dal circolo reatino di SEL – se si sottrae reddito a trenta famiglie, se diminuisce il lavoro per gli operatori dell’indotto, se i farmaci salvavita arrivano in ritardo, se un capoluogo perde definitivamente un’attività che aveva cominciato il suo percorso dalla metà del secolo scorso? Le leggi del mercato e del profitto non hanno riguardi, non perdonano debolezze, non coltivano dubbi. Ma che sia l’ASM a compiere scelte di questo tipo non è accettabile: cosa fa la parte pubblica dell’Azienda per salvaguardare il territorio e i cittadini? Finora nulla di particolarmente incisivo, nulla che lasci intravedere un concreto coinvolgimento a favore di coloro che tra meno di due mesi saranno senza lavoro in una città che non offre opportunità occupazionali».

«E i cittadini reatini? Noi  – prosegue il testo – riteniamo sia maturo il tempo per uscire dal torpore e per mettere fine al clima di quieta rassegnazione che sta connotando da troppi anni la nostra città. Bisogna tornare a discutere a voce alta dei nostri diritti e delle nostre esigenze, far sentire la nostra presenza nei luoghi dove si operano scelte decisive per il nostro futuro, affiancarci e sollecitare direttamente quegli organi istituzionali che senza la nostra partecipazione rischiano di non rappresentarci più».

«È di oggi – concludono da Sinistra Ecologia e Libertà – il comunicato dove il sindaco Emili risponde alla solidarietà espressa dal vescovo di Rieti, Delio Lucarelli. Una risposta dove ancora una volta si leggono tra le righe supponenza e quell’ironia velata che in un momento come questo, e soprattutto riguardo ad una vicenda che vede a rischio trenta posti di lavoro ed un servizio essenziale per i cittadini, sono decisamente fuori luogo».