Il cinema in casa

L’abbondante offerta di film in tv e la crisi del grande schermo

La crisi del cinema è ormai da parecchio tempo un dato di fatto, confermato dalla chiusura di moltissime sale per proiezioni, ma la produzione di film mantiene un suo ritmo. Cambia la destinazione privilegiata, che non è più, come avveniva prima, (soltanto) il grande schermo, ma quello piccolo – il televisore – che, dal canto suo, si fa sempre più grande per privilegiare la visione degli spettatori. Sul drastico calo di presenze al cinema influisce indubbiamente la persistente crisi e la possibilità di vedere i film in tv fa il resto.

L’opportunità di noleggiare o acquistare un film in dvd o via web – per non parlare della pirateria cinematografica, ovvero del “download” abusivo di film gratis grazie ad appositi siti e programmi ad hoc – porta il cinema sempre più in casa. Le tv a pagamento hanno costruito una larghissima buona parte della loro fortuna proprio sui film in prima visione, oltre che sullo sport in diretta. La televisione generalista risponde a questa ondata di cinema a portata di mano ritrovando nei suoli palinsesti lo spazio per i film. Se fino a qualche tempo fa i film in prima serata erano un’eccezione, oggi la moltiplicazione dei canali rende possibile trovare un buon film in ogni momento.

Qualunque sia il genere o il contenuto, la visione di un film – nonostante la dimensione degli schermi, sempre più larghi – è tutt’altra cosa rispetto alla proiezione cinematografica; se dal punto di vista tecnico l’alta definizione o l’effetto 3D possono comunque essere riprodotti efficacemente, la capacità di coinvolgimento del cinema rispetto alla televisione resta ineguagliabile. Lo straniamento che prova lo spettatore immerso nel buio della sala di fronte a immagini proiettate su uno schermo che cattura totalmente la sua attenzione, avvolgendolo nei suoni in stereofonia, determina una modalità di fruizione che non si può paragonare nemmeno lontanamente a quella domestica.

Quest’ultima, peraltro, è fortemente condizionata dalle interruzioni pubblicitarie che frammentano il film rompendo la fluidità della narrazione. E quando fra un tempo e l’altro vien trasmesso il telegiornale l’alternanza fra la dimensione fantastica e quella realistica spiazza lo spettatore. La tecnologia permette anche di adattare le immagini allo schermo di un pc e attraverso l’informatica si può intervenire per restringere o allargare i bordi delle immagini, modificare i colori i rumori e le voci stesse degli attori.

Se al cinema la visione è sempre collettiva, in tv o sul pc la fruizione può avvenire in maniera assolutamente individuale. E così dal rito collettivo della sala cinematografica si passa alla visione intimistica e solitaria di chi guarda un film sul proprio computer con le cuffie nelle orecchie, in cerca di un isolamento dal contesto in cui ci si trova, per una fruizione assolutamente soggettiva. Il film è sempre lo stesso, ma cambia completamente la sua fruizione.