Il carcere vescovile

Fino agli anni ’20 del Novecento, al di sotto delle poderose arcate dell’arco eretto dopo il terremoto del 1298 per volontà di papa Bonifacio, il palazzo papale ebbe una particolare appendice, un modesto edificio dalle dimensioni contenute, destinato ad una funzione oscura: era questa la sede del carcere vescovile, dove venivano messi in custodia coloro che incappavano nelle maglie della giustizia, in attesa di essere chiamati al cospetto del tribunale ecclesiastico che aveva competenza per tutti i reati sanciti dal diritto canonico ed enumerati negli Atti Sinodali.