I vertici di Baxalta alla politica: «Rieti appare destinata a rimanere isolata»

«Il Presidente della Regione Lazio ha acquistato 26 nuovi treni per migliorare i collegamenti ferroviari nel Lazio. Nonostante l’esistenza da anni di una proposta di collegamento ferroviario non stop di Rieti con Roma (durata 1 ora e 10 minuti) ed eventualmente con l’aeroporto di Fiumicino, sfruttando i binari esistenti sulla tratta Rieti, Terni, Orte, Roma, nessun treno è stato acquistato per realizzare questo progetto. Rieti appare quindi destinata a rimanere isolata da Roma, con impatto negativo non solo per i pendolari reatini, ma anche per le pochissime aziende che sono rimaste nell’ex nucleo industriale».

Il testo è quello di una lettera aperta firmata da Massimiliano Barberis, Baxalta Plant Manager Rieti-Pisa e Fabio Andreola, Baxalta Country Managing. Director.

«Baxalta, azienda biotech nata da una recente operazione di spin off da Baxter, ha investito molto sul sito di Rieti – spiegano dai vertici dell’azienda – ed è oggi uno degli employer più importanti presenti sul territorio. Uno dei nostri valori è essere “engaged with the world around us” ed è anche per questo che abbiamo deciso di scrivere questa lettera aperta alla politica locale, regionale e nazionale. Nonostante infatti Rieti abbia espresso molti politici con incarichi di rilievo nella varie istituzioni, il presidente Zingaretti ha fatto una scelta politica sui trasporti che ignora completamente le esigenze di Rieti, forse dietro l’alibi di un inadeguato progetto di scambio gomme-rotaie a Fara Sabina che invece, nonostante non risolva minimamente i problemi infrastrutturali del territorio di Rieti e dell’alto Lazio, attrae così tanto la sua attenzione e quella di tanti politici reatini».

«Risulta davvero incomprensibile come si possa privilegiare il “treno dei desideri” Roma-Civitavecchia (così battezzato dallo stesso Zingaretti) per i giovani romani che si recano sul litorale romano alla ricerca di divertimento per discoteche il fine settimana, rispetto alle esigenze di lavoratori e datori di lavoro, in un momento così difficile per l’economia del nostro paese. Con l’augurio – concludono Barberis e Andreola – che questa lettera possa contribuire a stimolare il dibattito e auspicabilmente a modificare le decisioni assunte ad oggi dalla Regione Lazio».