I ragazzi di Talitakum

Viene da Monteleone Sabino un’esperienza di pastorale giovanile che ha il sapore di un “piccolo umanesimo” spontaneo

È stata inaugurata giovedì 5 novembre a Monteleone, alla presenza del vescovo Domenico, la nuova sala ristrutturata sala parrocchiale. Uno spazio dedicato ai giovani che proprio i ragazzi hanno recuperato con grande entusiasmo.

«L’idea era già stata proposta tra i catechisti – ci spiega Andrea – ma non se ne fece niente. Poi verso la fine di quest’estate, durante una cena tra noi ragazzi, in quella stessa sala si è deciso di dare un tocco giovanile, ridipingendola. Così ci siamo accertati delle possibilità economiche e dopo pochi giorni abbiamo iniziato i lavori».

Un bel segno di attivismo da parte del gruppo che ha preso il nome di Talitakum, una parola tratta dal Vangelo che ha felicemente sostituito la definizione di “post-cresima”: «non siamo un’associazione – precisa Andrea – ma un gruppo di una quindicina di ragazzi della parrocchia che hanno iniziato ad incontrarsi per fare un cammino spirituale insieme».

Un bel segnale per una parrocchia di solo 1.000 abitanti, ma anche per una realtà più generale nella quale il post-cresima vuol spesso dire la “confermazione” del proprio allontanamento della Chiesa.

A guidare il gruppo parrocchiale giovanile – al fianco del parroco – è un ragazzo più grande, Mirko, che spiega come la disponibilità e l’esempio gratuito dei ragazzi nella ristrutturazione dei locali parrocchiali abbia mosso stupore e stimolato i compaesani.

«Oggi nella sala dell’oratorio abbiamo fatto un luogo di incontri, ma anche uno spazio in cui divertirsi, che adesso è stato attrezzato pure con un biliardino, mentre c’era già un tavolo da ping pong» ci dice soddisfatto Andrea, anche se il periodo della ristrutturazione «prima dell’inizio della scuola, è stato molto stancante, anche se stavamo tutto il giorno lì. Poi piano piano, con l’aiuto di adulti che ci dicevano come, i pomeriggi dopo scuola abbiamo fatto il possibile».

Un bel punto di unione anche tra le generazioni, ed anche un modo per guadagnare un po’ di manualità! E nei mesi scorsi tra le esperienze del gruppo si è aggiunta una “vacanza” a Nomadelfia, una comunità cattolica nella quale la “fraternità è legge”, che ha messo i giovani di Monteleone di fronte ad una realtà, ad un modo di vivere, del tutto diverso dal consueto.

Mentre da questi piccoli successi arriva il messaggio che in fondo basta la voglia di stare insieme perché mettendo poco ciascuno si riesca ad ottenere qualche bel risultato.