Frati minori

I postulanti salutano Fonte Colombo con un video

Un video realizzato negli ultimi giorni trascorsi a Fonte Colombo, racconta simpaticamente la giornata tipo del postulante: studio, preghiera, lavoro, formazione spirituale e ricreazione sotto la guida del padre maestro

Un simpatico video realizzato negli ultimi giorni trascorsi là sul Monte Raniero dove quasi otto secoli fa (l’ottavo centenario cadrà nel 2023) san Francesco scrisse la Regula che papa Onorio III rese bullata. A Fonte Colombo gli aspiranti alla vita di Minores si sono formati nell’anno di “prova” e il pomeriggio di sabato 12 dal normale abito borghese col semplice tau al collo passano al primo saio francescano: quello cinto dal cordone senza i nodi simboleggianti i tre voti religiosi (che assumeranno passato l’ulteriore anno di noviziato, alla prima professione).

La giornata tipo del postulante, nel convento del “Sinai francescano”, viene raccontata simpaticamente in questo video: studio, preghiera, lavoro, formazione spirituale, ricreazione, sotto la guida del padre maestro Alessandro Partini e del guardiano Marino Porcelli, in via di passaggio di consegne ai confratelli che il Definitorio provinciale ha designato nel “rimescolamento di carte” nella Provincia minoritica con la definizione delle nuove famiglie.

L’esperienza del postulato interprovinciale, che vede a Fonte Colombo formarsi le future leve dei Frati Minori delle due province di San Francesco Stimmatizzato (Toscana) e San Bonaventura (Lazio e Abruzzo), si conclude in questi giorni per Massimiliano Quirico, Pietro Guardati, Alberto Ellati, Gianfranco Rollo, Manuele Braconi, Umberto Priamo (i primi due della provincia laziale-abruzzese, gli altri toscani). Si apprestano dunque a salutare la valle reatina e la diocesi che li ha accolti in questi mesi (mercoledì, in Cattedrale, al termine della Messa della Dedicazione, il saluto del vescovo Domenico).

Sabato pomeriggio, allora, al santuario francescano della Regola è in programma il momento che segna il passaggio dal postulato al noviziato, con la cerimonia – svolta in privato all’interno della comunità – della vestizione. Qualche giorno dopo, il trasferimento a La Verna, il “crudo sasso infra Tevero e Arno” ove, per dirla con Dante, san Francesco “da Cristo prese l’ultimo sigillo”. Lì, al santuario che custodisce la memoria delle stimmate ricevute dall’alter Christus, la formazione dei sei proseguirà con l’anno di noviziato.