I giovani e il Papa: «Più vicino alla gente. Noi ci fidiamo di lui»

Da una ricerca dell’Istituto Toniolo emergono fiducia, simpatia e vicinanza. Apprezzamento anche da parte dei non credenti, mentre crolla in generale la stima nei confronti delle istituzioni, Chiesa compresa (viene promossa solo da 5 credenti su 10).

Sarà una torcida brasileira del tutto innovativa.

I giovani di tutto il mondo sono pronti ad abbracciare, nella Gmg di Rio, Francesco, il Papa dei ragazzi. Lo rivela il “Rapporto giovani”, la ricerca promossa dall’Istituto G. Toniolo, curata da un gruppo di docenti dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e realizzata da Ipsos con il sostegno della Fondazione Cariplo (www.rapportogiovani.it).

Vicino alla gente.

Per oltre il 70% degli intervistati (un campione rappresentativo fra i 18 e i 29 anni), Papa Francesco è una persona di cui fidarsi, per l’85% è vicino alla gente e per il 91% ispira simpatia. Il Rapporto evidenzia come oltre l’80% dei giovani sia convinto che con Papa Francesco possa crescere la coerenza morale tra i comportamenti e i valori affermati. Riguardo ai temi sui quali i giovani percepiscono una maggiore attenzione del Papa, a colpirli maggiormente è l’impegno verso gli ultimi e nei confronti delle questioni sociali (oltre l’85%). Seguono, raccogliendo largo consenso, i temi della pace e del dialogo tra religioni (oltre l’80%). “In sintesi, – afferma Alessandro Rosina, docente di Demografia sociale all’Università Cattolica e tra i curatori dell’indagine – in un clima di generalizzata sfiducia verso tutte le istituzioni e la mancanza di figure credibili di riferimento per i giovani, Papa Francesco sembra aver fatto breccia nel cuore delle nuove generazioni”. Per Rosina, “ad essere particolarmente apprezzato di lui è l’essere percepito come più vicino alla gente che alle gerarchie, l’attenzione ai meno fortunati e il richiamo continuo oltre che ai valori, alla concretezza dei problemi sociali. Tutti aspetti che lo mettono direttamente in sintonia con i giovani, sia nel merito dei temi toccati che nel modo di trattarli e comunicarli”.

Apprezzato non solo dai credenti.

Cifre che sono ancor più interessanti se lette alla luce di quanto invece emerge dal rapporto fra i giovani e l’appartenenza religiosa. I dati dell’indagine dell’Istituto Toniolo su “Giovani e fede” confermano il trend di progressiva erosione del senso di appartenenza dei giovani verso il credo cattolico. I giovani che si dichiarano credenti nella religione cattolica sono il 55,9%, mentre si dichiara non credente il 15,2% della popolazione giovanile. Papa Francesco, invece, per circa l’83% dei giovani è capace sia di incarnare con autenticità i valori cattolici sia di cogliere le novità che arrivano dalla società: un consenso tanto ampio da non essere confinato solo ai credenti. Nei giovani, poi, è forte la sfiducia verso il quadro politico e le istituzioni. Una caduta di credibilità rispetto alla quale si salvano parzialmente solo l’Europa e la presidenza della Repubblica, che però raccolgono comunque meno della metà dei consensi tra i giovani. Ambivalente è anche il voto dato alla Chiesa: 5 credenti su 10 la promuovono. A parte la famiglia, in questo contesto storico risulta difficile trovare figure verso le quali le nuove generazioni diano larga fiducia e riversino ampie aspettative positive. Per questo appaiano significativi i dati della nuova rilevazione di approfondimento sull’atteggiamento dei giovani verso il Papa effettuata dal Rapporto giovani.

Vicinanza emotiva.

“I dati messi in rapporto con l’attuale considerazione che i giovani hanno delle istituzioni, compresa la Chiesa, indicano un grande investimento di fiducia – commenta Pierpaolo Triani, docente di Pedagogia dell’Università Cattolica e fra i curatori della ricerca -. I giovani intervistati vedono in Papa Francesco una persona capace di grande capacità comunicativa, capace di mostrare vicinanza e di mettere in dialogo la Chiesa con i cambiamenti che stanno attraversando la società. Avvertono una vicinanza emotiva e una tensione morale verso la quale manifestano grandi attese soprattutto in ordine all’attenzione verso problemi sociali e verso l’esemplarità dei comportamenti dei cristiani”.